Salvini e lo sciopero generale: provocazione o possibilità concreta?

Il leader della Lega Nord ha proposto di bloccare l'Italia per tre giorni per protestare contro il governo Renzi. Ma è una cosa fattibile?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-09-2015]

matteo salvini sciopero generale

Matteo Salvini, leader della Lega Nord, è un politico abituato a far parlare molto di sé con proposte eclatanti che tutti si affannano a discutere per criticarle o condividerle. L'ultima di queste trovate è quella di bloccare l'Italia, con scioperi e serrate, per ben tre giorni consecutivi, in segno di protesta contro il governo Renzi.

L'idea di dare uno scrollone al governo con uno sciopero generale è un classico del pensiero rivoluzionario: il primo a teorizzarla è stato a fine ‘800 il teorico anarco-socialista Auguste Blanqui, il quale vedeva lo sciopero come prova generale e strumento della rivoluzione. Ma oggi, nel 2015, sarebbe possibile un blocco generale delle attività di un Paese come l'Italia?

Prendiamo innanzitutto lo sciopero dei lavoratori dipendenti: per legge sono esclusi dallo sciopero i militari delle Forze Armate che, se si fermassero, potrebbero essere processati per diserzione e insubordinazione, la Polizia, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Penitenziaria, il Corpo Forestale dello Stato, i Vigili del Fuoco.

Poi ci sono tutti i lavoratori del pubblico impiego: dipendenti statali, comunali, regionali, provinciali. Per legge lo sciopero può essere proclamato solo da un sindacato, anche piccolo, e in questo caso lo potrebbe proclamare il Sin.Pa., il Sindacato Padano.

Però la proclamazione deve avvenire con almeno 10 giorni di anticipo e ciò vale anche per lavoratori di servizi pubblici svolti da aziende private e dunque riguarda le banche, le Poste, le ferrovie, Alitalia, Tirrenia, Enel, Telecom Italia e i trasporti urbani su gomma.

Tutti questi servizi sono soggetti inoltre a regole stabilite dalla Commissione di Garanzia per lo sciopero nei servizi pubblici che di fatto impediscono che la sospensione superi le 24 ore di seguito: in pratica si può fare un giorno di sciopero nelle scuole, negli ospedali, nelle prefetture o sui bus; ma quel giorno deve essere seguito da un giorno di lavoro.

In casi eccezionali si può arrivare anche a 48 ore ma allora deve essere maggiore il numero di servizi che non possono chiudere; invece è consentito fare una o due ore di sciopero al giorno per molti giorni di seguito.

Tutto ciò è dovuto al fatto che i servizi che si attivano per le emergenze negli ospedali, o che garantiscono un certo numero di corse per i trasporti pubblici, o che riparano guasti importanti di competenza di Telecom, Enel e delle varie aziende che forniscono il gas non possono mai chiudere; allo stesso modo deve essere garantito un certo numero di voli e deve essere possibile il pagamento di alcune scadenze, e via di seguito.

I nomi dei lavoratori che devono garantire questi servizi minimi devono essere noti con un congruo anticipo ed essi non possono sottrarsi salvo sanzioni che possono arrivare al massimo previsto (escluso il licenziamento); se scioperassero nonostate l'obbligo potrebbero anche essere denunciati per interruzione di pubblico servizio. Certo potrebbero presentare tutti un certificato medico ma è forse davvero pensabile che gruppi così numerosi di lavoratori - non un piccolo numero di hostess o di vigili urbani - presentino tutti il certificato medico?

A differenza di quanto avviene in Francia e in Germania, dove i sindacati dei lavoratori pubblici hanno delle casse di resistenza per rimborsare in parte lo stipendio perso per lo sciopero, in Italia gli scioperi nei trasporti non durano mai più di un giorno feriale o al massimo 24 ore dalla sera del sabato alla sera della domenica, perché nei giorni feriali ci sono meno servizi da garantire.

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Pier Luigi Tolardo