Tutti i libri mai scritti in un francobollo

All'hard drive più piccolo del mondo basta un atomo per codificare un bit.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-07-2016]

hard drive atomico delft

Un solo atomo per codificare un bit: è questo l'incredibile traguardo che alcuni ricercatori dell'Università di Delft sono riusciti a raggiungere.

«Ogni giorno, nel mondo si creano nuovi dati per un totale di oltre un miliardo di Gigabyte» scrivono gli scienziati che, di fronte a una produzione tanto imponente, hanno deciso di trovare un modo per far stare il maggior quantitativo di informazioni nel minor spazio possibile. L'articolo continua qui sotto.

Hanno così creato un hard drive che funziona a livello atomico. «Ogni bit consiste di due posizioni su una superficie di atomi di rame e un atomo di cloro che possiamo far scivolare avanti e indietro tra queste due posizioni» spiega Sander Otte, uno dei ricercatori.

«Se l'atomo di cloro» - continua Otte - «si trova nella posizione superiore, allora sotto c'è un buco, e chiamiamo questo stato 1. Se il buco è nella posizione superiore e l'atomo di cloro è quindi sotto, allora il bit vale 0».

Il sistema ideato a Delft è organizzato in blocchi da 8 byte, ognuno dei quali ha un indicatore che contiene le informazioni sulle posizioni dei blocchi sullo strato di rame. Indica anche l'eventualità che un blocco sia danneggiato.

atomic storage ani

Con questa tecnica, si possono conservare 500 Terabit di dati per pollice quadrato; per fare un confronto, i moderni hard disk da 4 Tbyte hanno una densità di 1 Terabit per pollice quadrato, dato che usano centinaia di atomi per ogni singolo bit e non un atomo soltanto.

«In teoria» - commenta Otte - «questa densità permetterebbe di contenere tutti i libri mai scritti dagli esseri umani nello spazio di un solo francobollo».

block code

Non aspettiamoci però di vedere presto sul mercato drive grandi quanto un'unghia e che offrono uno spazio tanto vasto da bastare per tutta la vita: al momento, la tecnica ideata a Delft funziona soltanto in laboratorio.

La matrice di rame e cloro è infatti stabile soltanto nel vuoto e a una temperatura costante di 77 kelvin (-196 gradi Celsius); qualunque variazione di temperatura rovina l'allineamento degli atomi.

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