La falla negli SSD che vanifica completamente la crittografia

Coinvolti i modelli più popolari di Crucial e Samsung.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-11-2018]

ssd falla crittografia

Per proteggere i propri dati in caso di furto del portatile o del Pc, i sistemi operativi mettono a disposizione funzioni che crittografano i file presenti sull'hard disk o sull'unità SSD.

Alcuni produttori di questo secondo tipo di drive hanno deciso di appoggiare tale pratica inserendo nei propri SSD un particolare chip che ha proprio il compito di eseguire la criptazione e la decodifica dei dati, ai quali il sistema si può affidare per affiancare le soluzioni software disponibili.

Per esempio Bitlocker, il programma di crittografia di Windows, ha colto al balzo l'occasione: quando incontro un SSD Crucial o Samsung con chip crittografico integrato demanda a esso completamente la criptazione dei contenuti.

Il guaio è che, come hanno scoperto alcuni ricercatori della Radboud University, alcune unità di questi produttori implementano una versione fallata degli standard crittografici e, in pratica, consentono a chiunque di accedere ai dati salvati su di essi.

Le unità sicuramente interessate sono i modelli Crucial MX100, MX200 e MX300, oltre ai Samsung T3, T3, 840 EVO e 850 EVO.

Le vulnerabilità sono diverse, tanto che - dopo aver effettuato il reverse engineering del firmware delle unità - i ricercatori hanno parlato di uno «schema di problemi critici».

Uno degli SSD, per esempio, può essere sbloccato inserendo «praticamente qualsiasi password» dato che il sistema di validazione non funziona. In un altro caso, invece, la decifrazione dei dati avviene anche se, invece di inserire la password, si preme semplicemente il tasto Invio.

Inoltre, è diffusa la pratica di supportare una master password che permette di sbloccare l'accesso all'unità anche se non si conosce la password crittografica impostata dall'utente.

Il guaio è che tale password è tutt'altro che unica per ogni SSD: è sempre la stessa ed è presente nel manuale. Chiunque può quindi adoperarla, e l'unica soluzione per evitare il problema è disabilitare completamente la master password, o almeno cambiarla.

Se a tutto ciò si aggiunge il fatto che Bitlocker, come ricordavamo all'inizio, quando rileva la presenza di un chip crittografico dismette tutte le proprie routine software per basarsi soltanto su di esso, si capisce come moltissimi drive apparentemente inespugnabili sono in realtà protetti soltanto da una porta girevole.

Secondo i ricercatori che hanno scoperto le falle parte della colpa sta nella volontà dei produttori di SSD di affidarsi a soluzioni proprietarie evidentemente mal implementate anziché far affidamento a soluzioni open source note per essere perfettamente funzionanti.

Il lato positivo in questa vicenda, come in molto casi analoghi, sta unicamente nella responsabilità degli esperti di sicurezza: la scoperta è infatti avvenuta sei mesi fa e immediatamente comunicata ai produttori, dando così loro il tempo necessario per intervenire preparando delle patch.

Da allora, in effetti, gli interessati hanno rilasciato degli aggiornamenti al firmware che, dove possibile, hanno sistemato le cose. Samsung consiglia anche agli utenti di adoperare soluzioni crittografiche di terze parti anziché Bitlocker.

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