Per l'agenzia fotografica, Big G trasforma gli utenti in ''pirati involontari''.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-05-2016]
Getty Images, una delle maggiori agenzie fotografiche, ha annunciato che si appresta a denunciare Google alla Commissione Europea per violazione del copyright.
I problemi con Google sarebbero iniziati nel 2013. Prima di quella data, il servizio di ricerca immagini mostrava soltanto anteprime in bassa risoluzione e di conseguenza era necessario visitare i singoli siti che mettevano a disposizione le immagini perché queste fossero visualizzate con una qualità accettabile.
Con l'introduzione delle anteprime in alta qualità, però, questa sorta di equilibrio è venuto meno: per ottenere delle immagini con una buona definizione non è infatti più necessario lasciare Google per visitare i singoli siti.
Ciò, dal punto di vista di Getty, significa che Google la sta privando di traffico legittimo, approfittando della propria posizione dominante, e sta «promuovendo la pirateria trasformando gli utenti in pirati involontari», dato che in questo modo essi riescono a ottenere le immagini di cui hanno bisogno direttamente dal motore di ricerca anziché dai legittimi proprietari.
A dimostrazione delle proprie affermazioni, Getty porta i dati relativi al traffico: nel 2013, dopo l'introduzione delle anteprime in alta qualità su Google.com e Google.co.uk, il traffico da questi domini verso Getty è calato bruscamente. Quello proveniente da Google.fr e Google.de, sui quali la modifica alle anteprime è stata attivata solo in seguito, è invece rimasto stabile.
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Google - afferma ancora Getty - si sarebbe rifiutata di venire incontro alle esigenze dell'agenzia: pertanto quest'ultima ha deciso che è arrivato il momento di far intervenire un'autorità superiore.
«Impedendo che nasca un mercato equo delle immagini, Google minaccia l'innovazione e mette in pericolo le possibilità degli artisti di finanziare le loro creazioni e i lavori futuri» afferma Getty Images.
A questo punto la palla passa all'Antitrust Europeo, che dovrà decidere se davvero Google si stia comportando in maniera anticoncorrenziale.
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