I siti web di News Corp. forniranno solo notizie a pagamento. Lo dice il re dell'informazione mondiale, e minaccia di fare sul serio.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-08-2009]
"D'ora in poi solo notizie a pagamento sui nostri siti web," tuona Murdoch, il gigante dell'informazione mondiale.
"Il giornalismo di qualità non costa poco, e un'industria che distribuisce gratis i suoi contenuti semplicemente si mangia la possibilità di produrre buona cronaca," continua il Berlusconi australiano. Del resto l'aumento di sottoscrizioni alla versione web del Wall Street Journal "prova che il mercato è disposto a pagare quella qualità".
Non è la prima volta che il magnate dell'informazione fa una sparata del genere, ma questa volta sembra fare sul serio. La battaglia sul copyright promette di essere cruenta: se vuoi mettere le tue notizie a pagamento, devi anche fare in modo che nessuno possa leggerle gratis altrove.
L'appiglio giuridico non manca: non vi è quasi blog al mondo che non abbia banner e inserzioni pubblicitarie. Con questi, la maggior parte paga a malapena le spese di hosting, ma tanto basta per qualificarli come informazione commerciale. E il gioco, legalmente, è fatto.
La speranza della maggiore industria mondiale dell'informazione è, ovviamente, scatenare l'imitazione da parte dei maggiori organi di stampa, lasciando ai soli blog la nicchia delle notizie gratuite. Ma attenzione a come scrivete, maledetti!
Pochi dubbi sul castello legale che Murdoch sta allestendo. Qualche dubbio in più, invece, sul successo pratico dell'operazione. Il Wall Street Journal è una testata che ha conquistato la sua credibilità attraverso decenni di informazione seria, rivolta peraltro a un pubblico particolarmente danaroso.
Un lavoro lento e faticoso che non è certo opera Murdoch, ma dei suoi predecessori. Il riccone si è limitato, un giorno, a entrare in redazione con una valigia di dollari australiani e domandare "Quanto volete per tutta la baracca?"
Vantarsi dei successi commerciali del WSJ potrà rafforzare le convinzioni dell'aspirante padrone del mondo, ma non costituisce un valido precedente per l'attacco all'informazione libera in rete. Finora, chi ci ha provato ha fallito. Avanti un altro.
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