"Chi è il più figo dell'ufficio?" Un messaggio inviato per scherzo è sfuggito al controllo ed è costato il posto alla sua autrice.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-12-2009]
Una tirocinante inglese ha lanciato una scherzosa indagine sul più figo tra i colleghi di ufficio e si è ritrovata la mailbox intasata dai votanti di tutto il mondo: per questo l'azienda l'ha invitata a levarsi di torno.
Per chi considera Internet come una vera e propria piazza virtuale aperta a tutto il mondo non si tratta certo di una novità; e non dovrebbe esserlo neppure per Holly Leam-Taylor, stagista presso la multinazionale Deloitte & Touche, laureata con ottimi voti ma evidentemente dotata di una predisposizione mentale ancora eccessivamente rivolta al ludico rispetto all'attività formativa che aveva prescelto.
Anche perché la Deloitte & Touche - azienda di revisione e consulenza finanziaria tra le maggiori al mondo, presente in 150 nazioni con quasi 200 mila dipendenti - non sembra aver particolarmente apprezzato l'iniziativa della stagista che, evidentemente annoiata dal lavoro propostole, ha pensato bene di ingannare il tempo proponendo una specie di riffa telematica sui colleghi di ufficio con votazioni relative al più, bello al più prestante fisicamente e via di seguito sino a scoprire chi fosse più appetibile da un punto di vista più "concreto".
Ma la ragazzata le è costata assai cara: la diffusione dell'email è presto sfuggita al controllo dell'autrice, che si è vista rispondere da un gran numero di perfetti sconosciuti, i quali la ringraziavano per "aver donato loro un sorriso" ma intasavano inevitabilmente la casella di posta aziendale.
A questo punto i suoi tutor, riscontrata l'anomalia del traffico postale e scopertane la causa, l'avrebbero invitata senza mezzi termini a dimettersi prima di essere cacciata via.
Tutto sembra essersi svolto nel giro di appena ventiquattr'ore ma, trattandosi di una multinazionale con sede centrale in Svizzera, patria degli orologiai, la tempistica non deve meravigliare più di tanto.
Del resto, miss Leam-Taylor ha ammesso di "aver danneggiato il buon nome della società" anche se le intenzioni erano buone, avendo lei inteso fare una specie di gioco natalizio come era in uso presso l'ateneo di provenienza.
Ci sarebbe forse da ragionare sulla tempestività perché, anche a prescindere dalla possibile violazione delle regole sulla "pari opportunità" come si sostiene da più parti, resta il fatto che la stagista quasi certamente era stata messa in condizioni di annoiarsi, e quindi le responsabilità starebbero anche altrove.
D'altra parte, quanto accaduto richiama ancora una volta la necessità, e non solo l'obbligo, di sorvegliarsi ciò che si scrive nelle email e sui social network.
Chi sicuramente avrà imparato la lezione è la povera Holly; "povera" è il caso di aggiungere, in senso proprio, visto che l'ha ricevuta a sue spese e a caro prezzo.
Pare infatti che il contratto da stagista comportasse una retribuzione di 25.000 sterline l'anno, vale a dire poco meno di 28 mila euro il che, di questi tempi, non è proprio una bazzecola da ultimo arrivato persino nella patria di Guglielmo Tell.
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