Non si placano le polemiche sui body scanner che mettono "a nudo" passeggeri e anche personale di bordo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-10-2010]
Michael Roberts è un pilota che lavora - per il momento - per la ExpressJet, un servizio di jet charter privato.
Pochi giorni fa, cercando di raggiungere il proprio posto di lavoro, dopo aver attraversato il metal detector come d'abitudine s'è sentito richiedere di passare anche attraverso il body scanner.
Non capendo come mai per la prima volta in cinque anni gli venisse richiesta questa ulteriore verifica e non volendo mostrarsi "nudo" attraverso lo scanner, s'è rifiutato.
Di qui è cominciata un'odissea, durata alcune ore, in cui il pilota ha dovuto rispondere alle domande prima degli addetti alla sicurezza, di un investigatore della TSA (Transportation Security Administration) i quali hanno cercato di obbligarlo a sottoporsi alla scansione.
Roberts s'è sempre opposto, ha risposto alle domande, compilato i vari moduli con i propri dati ma non ha potuto lavorare, per quel giorno.
Tornato alla fine a casa, è stato contattato via telefono dal suo supervisore, e al momento non può lavorare in attesa che la vicenda venga chiarita.
Il pilota, oltre a raccontare il comportamento sgarbato da parte dei vari addetti, ha voluto rendere pubblica la propria situazione perché teme che quanto sta succedendo non sia altro che un altro pezzettino di libertà civili che sparisce.
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