La rivolta contro il potere era partita da Facebook. Però non c'era il grande Ferragosto di mezzo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-07-2011]
Il blogger precario, ex assistente parlamentare, non ci dice niente di nuovo; cita e ripubblica (non pagando il copyright) articoli tratti dai vari Giornale, Repubblica, Libero, il Fatto, senza parlare del best seller di Rizzo e Stella.
E' la stessa minestra riscaldata, fatta di cure estetiche e mediche gratis, auto gratis, treni gratis, e di tantissimi soldi. Solo che ora sembra che il Paese davvero che stia fallendo, la Grecia è vicina e i tagli e le tasse si aggirano sugli 800-1.000 euro a famiglia.
Anche in Tunisia, e anche solo nella Spagna degli indignados le cose le sapevano da tempo: la Rete ha riempito le piazze, ma solo perchè c'è un momento in cui la misura sembra colma.
L'unica speranza per la politica italiana è il generale Ferragosto: chiudere il Parlamento per ferie per due mesi, adottare la strategia-Berlusconi di sparire per un po'.
Se gli italiani che possono andare al mare, nonostante la crisi, sono ancora di più degli italiani che non si possono muovere, ma potrebbero, incazzati, riempire le piazze, si può aspettare che "passi la nottata" e che a settembre gli italiani, blogger precario o no, siano pronti a ricevere ancora qualche stangata. In Tunisia, infatti, la primavera del gelsomino non è stata a Ferragosto.
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yoda58