Inglese, informatica e impresa: le tre i di Berlusconi erano un'ottima idea e continuano a esserlo anche oggi. Vediamole in dettaglio.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-05-2012]
Agli albori della sua carriera politica, nel 1994, Silvio Berlusconi aveva promesso di dare all'Italia un milione di posti di lavoro in più nell'arco di tre anni.
Per ottenere questo clamoroso risultato, intendeva fare leva, tra le altre cose, sulle cosiddette "tre i", cioè inglese, informatica e impresa.
A distanza di quasi vent'anni, abbiamo oltre un milione di posti di lavoro in meno, le pensioni sono state quasi abolite, il precariato è una realtà dilagante e sta per essere varata una legge che renderà più facile licenziare i pochi fortunati che ancora hanno un posto di lavoro ed uno stipendio.
Possiamo quindi dire, senza timore di smentita, che Berlusconi ha fallito miseramente sul tema "occupazione". Nonostante questo, però, le "tre i" erano un'ottima idea e continuano a esserlo anche oggi (anche perché l'idea originale non era di Berlusconi).
Che ci crediate o no, conoscere davvero l'inglese, l'informatica e la gestione d'impresa è tuttora necessario sia per trovare un lavoro come dipendente che per riuscire a mantenersi come libero professionista.
In questa serie di articoli cerco di spiegare come si studiano queste tre discipline. In particolare, vedremo quali sono i risultati minimi che è davvero necessario raggiungere e vedremo come spendere il meno possibile per raggiungerli.
Tenete presente che si tratta di una serie di articoli indirizzata a persone che dispongono, o disporranno presto, di una loro "competenza principale", rappresentata da una laurea o da un diploma, e che studiano queste tre discipline come "competenze ancillari" o "ausiliarie".
In particolare, mi rivolgo a coloro che hanno scelto un percorso di formazione tecnico, scientifico, economico o legale (chimica, fisica, ingegneria, medicina, biologia ma anche economia e commercio e giurisprudenza).
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Scuole pubbliche, scuole private e full immersion all'estero
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