Incontri in rete per aprirsi al dialogo e alla riflessione.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-03-2003]
La guerra non deve essere mai accettata, non bisogna mai rassegnarsi all'idea e alla realtà di morte e distruzione ogni volta che esse si presentano.
Per farlo Michele Marziani, giovane giornalista, ha messo on line Blogger di Guerra, aperto al contributo di tutti. Gli abbiamo chiesto di farci capire meglio di cosa si tratta.
ZN: Perché "Blogger di Guerra"?
A me è capitato di scrivere parecchie cose nel mio blog personale che venivano riprese o criticate da altri blog. Così passando da un blog all'altro per discutere di guerra, mi è venuta l'idea: un Weblog collettivo, aperto a tutti i Blogger in rete, dove scrivere tutto quello che si sa e si pensa sulla guerra, su tutte le guerre.
E'anche un modo per dare un segno collettivo della vivacità delle voci della rete. Per far vedere che Internet è viva, nelle idee e nei contenuti che valgono, dal mio punta di vista, molto più dei mercati.
ZN: Chi può scriverci e cosa c'è già?
Michele Marziani: All'inizio ho invitato i blogger che conoscevo e apprezzavo. Quasi tutti hanno risposto con entusiasmo e siamo partiti. In pochi giorni ci siamo moltiplicati.
Può scriverci chiunque lo desideri, basta chiederlo e gli viene mandato tramite Splinder che ospita Blogger di Guerra un invito a partecipare.
Tendenzialmente blogger di guerra è pacifista, ma è aperto veramente a tutti. Credo che la pace abbia una forza culturale tale da non aver paura del confronto con nessuno.
E' un blog collettivo deve essere uno spazio aperto per eccellenza. Adesso direi che siamo in pieno rodaggio, non siamo partiti neppure da una settimana.
Mi auguro davvero che Blogger di Guerra diventi uno spazio sempre più ampio sull'imminente guerra in Iraq, come su tutte le guerre. Mi piacerebbe continuasse ad esistere, al di là delle emergenze.
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