Telecom Italia avrebbe chiesto all'Authority per le Comunicazioni l'autorizzazione per aumentare il costo delle telefonate urbane che superano i 15 minuti e ridurre il costo delle interurbane.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-08-2003]
La prima considerazione, perfino banale e scontata, è quella se sia opportuna una richiesta del genere, nel momento in cui la preoccupazione più forte della gente comune è quella per l'aumento del costo della vita in proporzioni che non si vedevano più da dieci anni a questa parte, per una ripresa dell'inflazione e per la conseguente riduzione del potere d'acquisto, a cui anche gli aumenti salariali non riescono a star dietro.
La vita della gente è diventa più dura, si fa fatica ad arrivare alla fine del mese e l'aumento delle tariffe, elettriche, autostradali, ferroviarie e telefoniche si aggiungerebbe a salari già taglieggiati dall'aumento sconsiderato di benzina, alimentari, abbigliamento, affitto delle case e agli aumenti che ci sono già stati di tasse comunali, asili, rifiuti.
Per questo l'Authority deve bocciare qualunque proposta di aumenti delle tariffe telefoniche da parte di Telecom Italia, altrimenti, dovremo rimpiangere il famoso Cip (Comitato Interministeriale Prezzi)dei tempi di Andreotti che quando decideva il blocco delle tariffe per i servizi pubblici era così e basta.
Non aumentare le tariffe urbane sarebbe da parte di Telecom Italia un fatto di trasparenza: a che sarebbe servito suonare la grancassa per mesi, proclamando di regalare a tutti gli abbonati 1 ora di urbane al mese (in concomitanza con l'aumento generalizzato del canone) e poi aumentare le urbane, incidendo sui budget familiari e riprendendosi con la sinistra quello che si è dato con la destra?
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