L'app avrebbe distrutto le vite di migliaia di tassisti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-05-2019]
È cosa arcinota che Uber non sia amata dai tassisti e che spesso si sia trovata a dover difendere il proprio modello di business nelle aule di tribunale.
In Australia, però, lo scontro sta raggiungendo proporzioni finora inedite. Presso la Corte Suprema dello Stato di Victoria è stata depositata una class action che ha già raccolto oltre 6.000 partecipanti e potrebbe arrivare a richiedere danni per «centinaia di milioni di dollari» secondo quanto sostiene lo studio legale che la sta gestendo.
Il motivo del contendere è sempre la concorrenza contro chi, già prima dell'arrivo di Uber, aveva fatto del trasporto di persone il proprio lavoro; non solo tale concorrenza viene considerata sleale, ma Uber è accusata di averla portata avanti aggirando la legge e, facendo ciò, di aver «distrutto i mezzi di sostentamento» di un'intera categoria.
In particolare, Uber avrebbe aggredito il mercato australiano approfittando delle maglie piuttosto larghe della legge sui trasporti, ignorato le norme locali (per esempio quelle che prevedono l'obbligo di una licenza per offrire certi servigi) e di aver pagato tutte le multe dei propri autisti.
Grazie a pratiche come questa - si legge nella class action - Uber avrebbe presto assunto una posizione importante sul mercato, danneggiando pesantemente i titolari di licenza.
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«Uber» - afferma un membro dello studio legale - «è arrivata e ha iniziato a sfruttare la gente operando al di fuori delle norme. È stato il comportamento di Uber a causare perdite orribili».
Uber ha respinto immediatamente tutte le accuse, sostenendo che gli autori della class action non hanno presentato alcuna prova a sostegno delle proprie affermazioni, e si prepara a difendersi in aula.
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Maary79