Così lasceranno la banda ai servizi davvero importanti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-03-2020]
La pandemia in corso, e la quarantena che ha causato, stanno causando tutta una serie di conseguenze impreviste.
Google, per esempio, s'è trovata nella condizione di dover sospendere gli aggiornamenti a Chrome e Chrome OS. Amazon Prime Video, Netflix e YouTube, invece, dovranno iniziare a ridurre la quantità dei loro contenuti in streaming.
Il motivo, a ben pensarci, è persino ovvio. Con la diffusione del telelavoro - o, per gli amanti degli anglicismi, smart working - la risorse della Rete vengono sfruttate fino ai limiti della loro capacità: ciò può portare a rallentamenti e disservizi, quando le risorse non sono sufficienti per soddisfare tutti.
Pertanto, i servizi non essenziali devono lasciare il passo a quelli indispensabili.
Non si tratta solo di teoria: la Commissione Europea stessa ha chiesto ai vari fornitori di servizi di regolare l'utilizzo della banda da parte degli utenti per dare priorità ad attività come il lavoro a distanza e le lezioni online.
«Come conseguenza delle misure di distanza sociale adottate in tutta Europa per combattere la pandemia da Coronavirus, la richiesta di banda Internet è aumentata, sia per il telelavoro, la didattica a distanza o a scopo d'intrattenimento. Ciò può mettere in difficoltà la rete nel momento in cui è necessario che funzioni nel modo migliore possibile».
Netflix e YouTube si sono subito dette d'accordo. Pertanto, per i prossimi 30 giorni, Netflix ridurrà la qualità dei video. «Stimiamo» - ha scritto l'azienda - «che ciò ridurrà il traffico Netflix sulle reti europee di circa il 25%, pur riuscendo ugualmente ad assicurare agli utenti un servizio di buona qualità».
YouTube ha deciso di muoversi su una linea analoga: «Ci impegniamo a impostare temporaneamente tutto il traffico europeo in definizione standard come impostazione predefinita».
Da ultimo s'è aggiunta anche Amazon, che afferma di aver «iniziato a ridurre il bitrate dello streaming, mantenendo però un'esperienza di streaming di qualità».
Per il momento né Netflix né YouTube né Amazon sembrano voler attivare le stesse restrizioni al di fuori dell'Europa. Resta da vedere come reagiranno gli utenti.
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