Un ''diritto a riparare'' piccolo, virtuoso e originale

Cassandra Crossing/ Che ci siano delle legislazioni nuove in difesa del diritto di riparare è cosa nota. Ma che esistano grandi aziende che fanno un passettino intelligente e originale nella direzione giusta è una notizia da prima pagina.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-05-2025]

cassandra riparare philips printables
Immagine: Philips

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Philips Fixable, i ricambi ufficiali ora si stampano 3D

Come Cassandra vi ha già tediato in precedenti esternazioni, una delle cose più ecologiche che i consumatori possono fare è riparare gli oggetti, invece di buttarli via e sostituirli. Dai computer alle auto, dagli asciugacapelli ai rasoi, niente è troppo economico o troppo piccolo per non meritare di essere aggiustato.

Ma mentre i consumatori non hanno nessuna difficoltà a capire e apprezzare il valore della possibilità di riparare, le aziende la pensano diversamente. Infatti un produttore di beni preferisce di gran lunga che un suo prodotto venga buttato via e ricomprato, piuttosto che riparato: questo avviene in particolare se si tratta di beni economici o di largo consumo. Così spesso le aziende si rifiutano di fornire ricambi e manuali di riparazione, e progettano tranquillamente oggetti che siano difficili o impossibili da riparare.

Oltre al buonsenso dei consumatori, su cui in generale meglio è stendere un velo pietoso, oggi in tutto il mondo non ci sono solamente l'impegno di tante organizzazioni, nonché un po' di voci rumorose, come quella di Cassandra, ma finalmente anche una importante novità. Ci sono delle leggi!

Alcune aziende fanno resistenza passiva, mettendo lacci e lacciuoli. Famoso è il caso di Apple, che fornisce le attrezzature per riparare un iPhone 13: te le spedisce addirittura a casa in due valigie, ma pretende 2.000 dollari di cauzione.

Oggi parliamo invece di un caso virtuoso e fantasioso, realizzato da Philips per uno dei suoi rasoi elettrici, per inciso il rasoio OneBlade. Philips ha pubblicato il file 3D di stampa di un pezzo di ricambio più soggetto di altri a rompersi, il pettine da 3 mm; lo ha fatto semplicemente condividendo il file di stampa 3D nella più famosa libreria pubblica di oggetti 3D stampabili: Printables.

Senza bisogno di avere in magazzino un pezzetto di plastica e di farlo pagare caro, Philips ha adempiuto allo spirito e alla lettera delle leggi sul diritto di riparare; in maniera originale, ha risolto un problema per i suoi consumatori, probabilmente con una spesa risibile.

Ora veniamo alla pratica. Una multinazionale molto differenziata, che produrrà decine di migliaia di prodotti diversi come Philips, ha messo a disposizione un unico pezzo di ricambio di un unico prodotto; per giunta lo ha fatto grazie all'impegno dell'azienda polacca che gestisce Printables.

L'esempio è quindi di dimensione esiziale e di ben piccolo impatto; inoltre non è applicabile a tutti i ricambi, per esempio quelli elettrici ed elettronici. Ma è un passo in una direzione giusta, virtuosa e per giunta originale. Un piccolo passo per una grande azienda, vero; ma Philips, in questo caso, merita un grande plauso, nonché tutto il nostro supporto e incoraggiamento.

E le altre aziende? Speriamo nel rinforzo e nell'esempio di quanto fatto da Philips. Speriamo che ne prendano ispirazione. E voi, mi raccomando, continuate a comprare solo prodotti riparabili.

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Commenti all'articolo (2)


Già, è proprio questo il problema. Philips ha comprato una facile pubblicità con un gesto palesemente solo simbolico: tutti ricorderanno l'enfasi con cui parte l'iniziativa, nessuno noterà quando nelle retrovie annunceranno che è fallita (perché era già deciso così). Se davvero una società vuole cambiare le cose, lo fa e basta: i... Leggi tutto
16-5-2025 10:00

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