Nei camp hacker internazionali, da molte edizioni vengono distribuiti dei badge computerizzati: oggetti strani che suscitano meraviglia e stupore, rubano un sacco di tempo e danno gioie e dolori. Stavolta poche gioie, ma va bene così. Raccontiamolo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-09-2025]
Come promesso questo è il primo "speciale monografico" da WHY2025 e l'argomento è il famigerato e desiderato badge elettronico, che quest'anno si sono dimenticati di battezzare, la cui vicenda inizia addirittura l'anno scorso. Ma prima, come è usuale per la vostra profetessa preferita, un po' di storia; stavolta un bel po'. L'usanza di distribuire badge elettronici ai camp europei tedesco e olandese nasce nel 2011, per quanto risulta a Cassandra. In quell'anno al CCC venne distribuito il R0ket, un badge elettronico sagomato come l'astronave simbolo del CCC, dotato di un piccolo schermo su cui si poteva visualizzare il nome del proprietario. L'oggetto era dotato di connettori di espansioni hardware, un collegamento radio mesh a 2.4GHz (mai realmente utilizzato durante il camp) e la possibilità di girare piccole applicazioni chiamate L0adables, la maggior parte delle quali è stata sviluppata durante il camp stesso.
Al successivo camp del CCC nel 2015 venne distribuito un badge molto più sofisticato, Rad1o. Il progetto era basato su quello del R0ket, ma aveva uno schermo più grande e a colori; soprattutto conteneva una SDR - Software Defined Radio, cioè una radio ricetrasmittente le cui componenti potevano essere programmate e controllate via software, utilizzando una suite di software libera come GNU Radio. Si poteva per esempio programmare un ricevitore per una certa banda e range di frequenza, e poi programmarlo ulteriormente in modo che "spazzolasse" un range di frequenze, salvando quanto ricevuto. Per non parlare della possibilità di ascolto di roba strana.
La forma a radio e la potenza del badge lo rendevano un oggetto di desiderio, e il focus di un immediato e virtuoso sviluppo di piccole applicazioni durante il camp. Purtroppo il progetto era in ritardo (vedi caso) e a un certo punto fu modificato, eliminando alcuni componenti che non erano strettamente necessari, perché servivano solo per migliorare il funzionamento del badge e proteggere la qualità dei segnali. Questa modifica rese tuttavia il Rad1o un oggetto instabile, che talvolta non si accendeva o smetteva inspiegabilmente di funzionare. Su molti esemplari un processo di saldatura eseguito malamente faceva sì che ad alcuni fortunati possessori di questo badge qualche componente si staccasse dal circuito stampato, con conseguenza facilmente immaginabili.
Nel 2017 a SHA fu distribuito un device che nasceva principalmente per fare da badge, quindi per essere leggibile, per consumarne poco e avere una batteria piccola e di lunga durata. A tal fine utilizzava uno schermo e-ink. Analogamente al R0ket era possibile programmarlo con piccole applicazioni, pur con i limiti dettati dalla bassissima frequenza di refresh dello schermo. Non mancavano ovviamente Wifi, Bluetoooth e una tastiera tipo videogioco.
Al CCC del 2019 il badge Card10 fu realizzato in forma di orologio da polso, dotato di sensori ambientali e cardiofrequenzimetro, nonché delle solite capacità radio e di programmazione. Per i tempi, il cardiofrequenzimentro funzionava abbastanza bene, anche se per fare un vero e proprio elettrocardiogramma necessitava di due ingombranti e classici elettrodi. Era possibile realizzare applicazioni caricabili ed eseguibili sul badge, con la limitazione delle piccole dimensioni dello schermo.
Il badge distribuito a MCH2022, tenutosi con un anno di ritardo causa Covid, Cassandra non ha avuto mai il bene di vederlo; ha letto che aveva le solite funzioni generali di calcolo, programmazione e radio, alle quali aggiungeva un FPGA. Gli FPGA sono circuiti logici configurabili via software che, una volta configurati per funzionare come un certo componente, sono molto più veloci di un calcolo puramente software, anche se meno veloci di un ASIC dedicato. Possono essere utilizzati per introdurre nuove funzionalità definite esclusivamente via software, simulando così un hardware dedicato, per accelerare un certo tipo di calcolo, programmando ad-hoc uno pseudo-ASIC.
Il badge dell'ultima edizione del CCC, tenutasi nel 2023, è uno strumento musicale che reagisce a tocchi e cenni con suoni e luci. È programmato in microPython e queste due funzionalità aprono la strada - anzi un'autostrada - alla creatività.
Criticabile il fatto che il badge sia un articolo separato dal biglietto, un acquisto opzionale come una maglietta o un posto macchina. Almeno a parere di Cassandra, il badge rappresenta un comun denominatore di chiunque decida di far parte di un camp. Anche se il costo del biglietto diventa leggermente più alto, il badge crea omogeneità e condivisione tra i partecipanti e quindi aumenta il caos positivo e le possibilità di fare/ascoltare/vedere cose nuove e impreviste. Peccato.
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Ma che cos'è un camp hacker? E come si organizza?
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