A Firenze un gruppo di esponenti della comunità italiana del free software ha dato vita a una associazione con lo scopo di diffondere l'uso (e lo sviluppo) di software libero, rilasciato con licenza Gnu: per ricordare a tutti che non esiste solo il software proprietario, unico a essere riconosciuto dalla recente e contestata legge sul diritto d'autore.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-01-2001]
"Linux trae la sua forza tecnica dal fatto di essere uno Unix, la sua forza morale dal fatto di essere libero". Ma è ora di compiere un passo ulteriore e lavorare per una tutela ufficiale del software libero in Italia. Con questo scopo, si è costituita a Firenze l'Associazione Software Libero (www.softwarelibero.org) che raccoglie, nel gruppo di soci fondatori, esponenti di rilievo della comunità free software italiana, tra cui Alessandro Rubini, giovani imprenditori che fanno degli applicativi liberi il loro core business e "non tecnici", sensibili alle tematiche trattate.
Non si tratterà di un circolo di persone con il limite di decantare le qualità del software libero contro il software proprietario. Ma, nelle premesse che si leggono nell'annuncio, di un'attività con lo scopo di "stabilire rapporti direttamente con organismi istituzionali come le amministrazioni pubbliche". Verrà inoltre svolta un'"opera di informazione sugli effetti delle norme e delle leggi che riguardano il campo della diffusione e protezione del software" e si lavorerà alla "correzione delle informazioni distorte diffuse da alcuni proprietari di software".
Linux non sarà unico argomento di discussione. "Linux - si legge sul comunicato - è solo uno dei tanti software liberi in circolazione, mentre il nostro interesse riguarda non il software che gira con Linux ma quello rilasciato sotto una licenza libera". Dunque una sorta di Free Software Fondation made in Italy? Nemmeno, almeno non nella sua forma giuridica.
L'Associazione Software Libero, allo stato attuale, è davvero una creatura con pochi giorni di vita. Da un po' più tempo, invece, intorno al sito persone.softwarelibero.org ruota un sempre più nutrito gruppo di simpatizzanti degli applicativi Gnu. Una comunità? Dipende dalla valenza che si dà al termine comunità. Se si parla di un lavoratorio di "per fornire un luogo comune un po' organizzato e un po' anarchico dove è possibile scambiare idee, giudicare gli altri, scrivere quello che vi passa per la testa, discutere", allora sì, il vocabolo è azzeccato.
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