La new economy nello Stato di Israele. Tanti sono i fattori che hanno contribuito alla formazione di una solida e fiorente economia legata alle nuove tecnologie della TLC: start-up, immigrazione dei matematici dai paesi dell'Est, un ottimo sistema d'istruzione. Ma ora anche lì si fa sentire la crisi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-05-2001]
Qualche mese fa vi avevamo parlato del miracolo della new economy israeliana. A dire il vero il miracolo è piccolo, e tanti sono i fattori che hanno contribuito alla formazione di una solida e fiorente economia legata alle nuove tecnologie della TLC: start-up, immigrazione dei matematici dai paesi dell'Est, un ottimo sistema d'istruzione.
Un settore che a scapito di solo 100.000 lavoratori, contro i 2.000.000 dell'intero mondo del lavoro israeliano, produce il 40% dell'export. Forse non si era parlato del fatto che tutto questo meccanismo non è strettamente legato alle vicende politiche (estere e interne) dello stato d'Israele, ma direttamente dal Nasdaq e dalle decisioni di Wall Street. Così mentre imperversa una guerra secolare tra palestinesi ed ebrei, fioriva un ottima e.economy.
Ora però registriamo un calo del settore proprio perché tutto il settore della New Economy a livello mondiale sta risentendo di una crisi, da cui molto probabilmente uscirà nei prossimi due o tre anni. In questo momento le piccole aziende del settore risentono di una crisi che le sta portando a chiudere o a ridurre drasticamente le spese.
Se la situazione è difficile, l'ottimismo però non manca. Gli operatori sono convinti che il periodo di crisi finirà. Allora non resta che aspettare e stringere i denti. Non saranno certe le guerre al confine del Libano a frenare l'e.economy.
Andrea Grilli
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