Aduc denuncia Fastweb al Garante Privacy, poi annuncia che "il provider ha smesso di schedare gli utenti". Intanto Fastweb spiega il motivo del reindirizzamento degli utenti sul sito pro-music.org
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-08-2008]
L'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori nei giorni scorsi ha presentato un esposto al Garante della privacy contro il dirottamento degli utenti - che sarebbe stato effettuato dal provider Fastweb - all'indirizzo IP 217.144.82.26, appartenente al sito britannico "www.pro-music.com": organizzazione che fa capo alla Ifpi, la coalizione dei discografici.
"La questione assume connotati gravi e urgenti" annunciava l'Aduc, "se si considera che all'utente Fastweb che digita l'indirizzo www.thepiratebay.org, vengono anche prelevati i dati personali. Infatti, all'IP 217.144.82.26, si attiva la funzione Javascript "get all cookies", che preleva tutti i cookie presenti per il dominio www.thepiratebay.org. Cookie che contengono, fra le altre cose, il nome e la password dell'utente. E' quindi possibile, per l'industria discografica, collegarsi al sito Pirate Bay utilizzando l'account dell'ignaro utente Fastweb ed esplorare i download effettuati dall'utente (non necessariamente di materiale coperto da copyright) e addirittura di effettuarne altri a suo nome per poi richiederne eventualmente un risarcimento".
Aduc conclude: "Il comportamento del gestore Fastweb e' pertanto in violazione della legge sulla Privacy, in quanto consente, senza darne comunicazione all'utente, a un sito straniero di prelevare informazioni personali".
Interessante la precisazione di Fastweb riguardo il motivo del reindirizzamento degli utenti sul sito gestito dai discografici: "Una disposizione della Polizia Giudiziaria richiedeva inoltre il reindirizzamento delle connessioni verso una pagina web da loro indicata". Quindi, secondo Fastweb, sarebbe stata la Polizia Giudiziaria a indicare l'Ip del sito pro-music.org ove reindirizzare gli utenti che tentavano di raggiungere il sito Pirate Bay?
Fastweb infine fa sapere che "l'Ip indicato in tale disposizione è stato utilizzato da tutti i provider destinatari del decreto; già dal 21 agosto, su indicazione della Polizia Giudiziaria, è stato sostituito con un altro indirizzo Ip recante una pagina bianca di errore generico invece della precedente pagina di cortesia".
L'Aduc insiste: "Se questa disposizione esista o meno, non siamo in grado di dirlo. Possiamo pero' affermare con certezza che qualora esistesse, essa sarebbe illegittima, e sorprende che un gestore come Fastweb abbia supinamente accettato di applicarla. Ci auguriamo che la prossima volta, i gestori consultino i propri legali prima di dar luogo a comportamenti illegittimi e gravemente lesivi dei diritti dei propri utenti".
"Fino a prova contraria viviamo in uno Stato di diritto, e non in uno Stato di polizia. Ci auguriamo che il Garante della privacy proceda a sanzionare il comportamento del gestore per i potenziali danni procurati agli utenti Fastweb che nei giorni scorsi hanno tentato di raggiungere il sito www.thepiratebay.org".
Resta da capire come mai l'Aduc se la sia presa soltanto con Fastweb e non con tutti i provider che hanno bloccato Pirate Bay.
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