Ransomware, Windows 10 ora mette i dati sotto chiave

L'accesso controllato alle cartelle impedirà ai malware di criptare i file.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-07-2017]

ransomware windows 10 folder access

I casi di WannaCry prima e Petya (o Nyetya che sia) dopo stanno dimostrando che liberarsi definitivamente dei ransomware non sarà cosa facile.

Non potendo eliminare il male alla radice, è bene potenziare al massimo le difese.

Di questo parere è anche Microsoft, che nell'ultima build di Windows 10 (la 16232) ha aggiunto una misura di sicurezza pensata proprio per minimizzare i rischi derivanti da questo particolarmente sgradevole tipo di malware.

Il problema dei ransomware è che il sistema non deve semplicemente difendere l'accesso ai file da parte degli utenti non autorizzati, operazione che già viene adeguatamente svolta con le politiche legate ai permessi.

Per bloccare un ransomware bisogna impedire delle attività - la criptazione dei file - condotta dallo stesso utente che di quei file è proprietario e sui quali ha quindi tutti i permessi di lettura e scrittura: un compito la cui realizzazione non è immediata.

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La soluzione di Microsoft si chiama Controlled folder access (Accesso controllato alla cartelle), ed è integrata in Windows Defender, il software antimalware integrato nel sistema.

Con il controllo degli accessi l'utente può indicare alcune cartelle come «protette» mentre altre, come la cartella Documenti, sono considerate protette per impostazione predefinita.

cfa 01

La protezione funziona in questo modo: alle cartelle protette possono accedere soltanto quelle applicazioni indicate in una lista bianca (che già comprende di default alcune applicazioni considerate sicure), mentre tutte le altre saranno bloccate da Windows Defender.

In teoria il sistema è ottimo: un ransomware non sarà certamente incluso nella lista delle applicazioni abilitate, e quindi non potrà compiere il suo sporco lavoro sui dati.

D'altra parte, però, per funzionare bene questo sistema necessita che sia impedito lo sfruttamento di applicazioni autorizzate da parte dei malware, che potrebbero usarle per mascherarsi: se per esempio un hacker sviluppasse un ransomware che sfrutti una macro di Word per criptare i file, facendosi così passare per il programma di videoscrittura di Microsoft agli occhi di Windows Defender, il nuovo sistema di protezione non potrebbe fare alcunché.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (4)

Non sarebbe certo la prima volta che M$ ci propina una soluzione che si dimostra poi peggiore del male... :roll:
16-7-2017 19:04

Se l'utente puo' aggiungere un programma alla "lista bianca", allora puo' farlo anche il malware (e poi criptare quello che vuole).
4-7-2017 17:58

Che dire? Piuttosto che risolvere le vulnerabilità del sistema, aggiungiamo un altro strato software... sempre "per il nostro bene", sia chiaro. Per cui, primo: gli utenti, abituati a premere sempre OK, quando compariranno i requester autorizzeranno cani e porci, come fanno sempre - del resto, UAC e la diffusione dei... Leggi tutto
4-7-2017 13:53

{Giuse57}
tranquilli, winzozz 10 fa talmente schifo che anche gli hacker più disperati lo ignoreranno! non merita neppure un attacco classico..! da quando subdolamente si è insinuato in migliaia di computer sto lavorando solamente alla sua disinstallazione e sostituzione col più performante 8.1 e addirittura molti mi chiedono... Leggi tutto
2-7-2017 13:44

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