Blackberry dà le chiavi della sua chat ai giudici torinesi

La Procura di Torino chiede e ottiene la decrittazione della chat dei Blackberry ma per gli avvocati della difesa non si tratta di intercettazioni regolari.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-03-2016]

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I Pm di Torino, indagando su un grosso caso di traffico di stupefacenti, avevano bisogno di conoscere i messaggi che si sono scambiati alcuni protagonisti tramite BlackBerry Messenger e per questo hanno chiesto all'azienda canadese di poter avere la chiave per decrittarli. Blackberry l'ha fornita senza problemi.

Sembra il rovescio del caso che contrappone l'Fbi alla Apple o la magistratura brasiliana a WhatsApp, con i magistrati che lamentano una scarsa disponibilità a collaborare da parte di queste multinazionali dell'informatica. L'articolo continua qui sotto.

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Se in questo caso la magistratura ha ottenuto di conoscere i messaggi criptati, sono i difensori degli imputati a contestare la regolarità di questa acquisizione: non si tratterebbe di un'intercettazione telefonica vera e propria con tutti i crismi di questa procedura ma un'operazione non legittima perché non prevista dalle procedure penali.

A questo punto la vicenda non si fermerà al processo torinese in corso ma, molto probabilmente, sarà la Cassazione a dirimere la questione se si tratta di una prassi assimilabile alle intercettazioni o comunque utilizzabile per l'accusa.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (3)

Il valore giuridico di un documento sta nella sua esibizione materiale e non nella descrizione, anche giurata, che un altro ne faccia in sede processuale. Per cui la semplice "trascrizione" ha il valore di un'acciuga salata.
6-3-2016 12:20

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Comunque sono due casi completamente diversi, questo e quello di Apple... perché in quest'ultimo caso la richiesta é di sbloccare un telefono bloccato e il timore di Apple (condivisibile e giusto) é che poi sfugga di mano questa specie di passe-partout Il caso di BlackBerry invece é di consegnare i... Leggi tutto
5-3-2016 13:19

Ovviamente, hanno ragione gli avvocati: non è un'intercettazione. Tuttavia, è come se qualcuno scambiasse pizzini in qualche sconosciuto dialetto tibetano: trovato l'interprete, la prova è lecitamente ottenuta, valida e al massimo esposta alle contestazioni di merito sui contenuti; ma non di diritto sul fatto in sé.
3-3-2016 19:41

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