Nonostante un utile di 18,2 miliardi nel secondo trimestre di quest'anno, migliaia di persone perderanno il lavoro.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-10-2025]

Amazon ha confermato quanto si vociferava nei giorni scorsi: eliminerà circa 14.000 posti di lavoro nel suo personale corporate globale, una mossa descritta come parte di un piano più ampio per rendere l'azienda più snella e meno burocratica, in un contesto di crescenti investimenti in intelligenza artificiale. Questa decisione, confermata in una nota interna ai dipendenti da Beth Galetti, senior vice president di People Experience and Technology, arriva dopo indiscrezioni che parlavano di potenziali tagli fino a 30.000 unità, una cifra che potrebbe ancora essere vera e comprendere l'intero ciclo di licenziamenti previsto per il 2025 e il 2026.
Amazon ha registrato ricavi per 167,7 miliardi di dollari e un utile netto di 18,2 miliardi nel secondo trimestre 2025, in crescita rispettivamente del 13% e del 35% rispetto all'anno precedente. Nonostante i risultati finanziari solidi, Amazon ha scelto di procedere con i licenziamenti per riallocare risorse verso priorità strategiche, tra cui la IA generativa. Galetti ha spiegato nella sua comunicazione: «Questa generazione di AI è la tecnologia più trasformativa sin dai tempi di internet e sta permettendo alle aziende di innovare a velocità molto più alte che in passato, sia nei segmenti di mercato esistenti che in alcuni totalmente nuovi».
L'azienda - ha proseguito - è convinta della necessità di riorganizzarsi «in maniera più snella, con meno livelli per muoverci il più velocemente possibile per i nostri clienti». I tagli colpiscono molteplici divisioni, tra cui cloud computing (AWS), video game, risorse umane, comunicazioni, pubblicità e dispositivi, con notifiche inviate ai dipendenti interessati nella mattinata del 28 ottobre.
Il contesto di questi licenziamenti riflette una strategia più ampia adottata dal CEO Andy Jassy, che a giugno 2025 aveva anticipato una contrazione del personale grazie all'integrazione dell'IA per compiti di routine. Jassy ha affermato che «molto presto» arriveranno agenti IA per sostituire i ruoli finora svolti dagli esseri umani, sottolineando come questi strumenti non siano ancora pienamente sviluppati ma rappresentino un'opportunità per guadagnare in efficienza.
I 14.000 esuberi corrispondono a circa il 4% dei 350.000 dipendenti stimati in ruoli corporate da un sondaggio condotto dalla EEOC del 2024; non includono il personale di magazzino o logistica, focalizzandosi invece su ruoli d'ufficio. I dipendenti colpiti avranno 90 giorni per cercare opportunità interne, con priorità per le assunzioni chiave previste nel 2026 in aree strategiche come la IA. Tuttavia la nota di Galetti lascia aperta la porta a ulteriori tagli, suggerendo che l'azienda non abbia terminato il processo di ottimizzazione.
Amazon non è l'unica azienda a volersi muovere in questa direzione: la corsa alla IA sta spingendo molte realtà a «razionalizzare» le strutture per finanziare investimenti in data center e modelli generativi. Microsoft per esempio ha tagliato 15.000 ruoli a inizio estate 2025, mentre Starbucks ha annunciato quasi 2.000 esuberi. Amazone ha visto la forza lavoro gonfiarsi a oltre 1,6 milioni durante la pandemia e ha già ridotto 27.000 posizioni nel 2023 in divisioni come HR, Amazon Stores e AWS. Un portavoce di Amazon, Kelly Nantel, ha affermato che «la IA non è la ragione dietro la vasta maggioranza delle riduzioni»; allo stesso tempo ha riconosciuto il ruolo trasformativo della tecnologia nel giustificare una struttura più agile.
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