Sotto Natale si è tutti più buoni e più facilmente si da un obolo al mendicante all'angolo della strada o al suonatore di cornamusa accompagnato dal cagnolino così tenero col cappello di Babbo Natale.

Poco importa se lo si fa in maniera automatica, in modo sentito o per tacitarsi la coscienza. Indubbiamente lo si fa di più rispetto ad altri periodi dell'anno, fatto testimoniato anche dal fiorire lungo le vie del centro di innumerevoli banchi delle più svariate associazioni no-profit che raccolgono fondi per le loro attività.

E internet non poteva essere immune da questo fenomeno. Così l'elemosina è anche online, si chiama e-begging, e nel periodo precedente le feste le richieste subiscono una impennata. Non solo su noti e frequentati siti generici come eBay o CraigList ma anche su siti specifici quali ad esempio DonateMoney2me (che lucra però un sensibile prezzo mensile per la pubblicazione della richiesta di aiuto) o CyberBeg e BegsList.

C'è però più di una possibilità che l'annuncio sia fasullo e che il richiedente non abbia poi così bisogno del nostro aiuto. Il business dell'elemosina è davvero ingente se è vero che i punti più redditizi sono soggetti a un vero racket e, come mostrato in alcuni servizi giornalistici già lo scorso anno, in taluni casi intere famiglie arrivano dall'estero organizzate per chiedere l'elemosina in città ad alto traffico turistico come Roma: spesso la cifra raccolta basta loro per vivere molti mesi nel loro paese Natale.

Insomma, non sempre è facile distinguere tra il vero bisognoso e chi si traveste tale. Doniamo pure, nel limite delle nostre possibilità e magari non solo in questi giorni di festa, ma facciamolo con un gesto responsabile e utile, aiutando direttamente chi sappiamo in difficoltà o donando alle tante associazioni che seriamente si fanno carico di far arrivare poi il cibo o il vestiario o la piccola somma a chi effettivamente ne ha veramente bisogno.

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