In uscita un libro che celebra il fondatore di Apple come esempio per chi vuole cambiare il mondo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-10-2011]
A oltre una settimana di distanza dalla morte di Steve Jobs, il tempo delle condoglianze sembra aver lasciato abbondantemente il campo a quello delle celebrazioni.
In attesa della biografia ufficiale - che uscirà un po' in anticipo sui tempi previsti - non mancano i libri che rievocano la figura del fondatore di Apple e, dal punto di vista del maligni, provano a carpirne la popolarità per il proprio tornaconto.
Dopo l'iniziativa del Corriere della Sera - velocissimo nell'uscire con un instant book su Steve Jobs - domani toccherà al giornalista Federico Mello de Il Fatto Quotidiano pubblicare la propria fatica editoriale.
«A volte una storia che riguarda miliardi di persone, e che ha già cambiato il mondo, riesce a condensarsi in un preciso momento spazio-temporale. E in un discorso» spiega l'autore.
Mello ricostruisce la storia del fondatore di Apple facendone il parallelo con la storia dell'informatica, che vede «affollata di inventori, pionieri, sognatori hippie e nerd smanettoni. È l'epopea di una regione, la Silicon Valley, da cui si è sprigionata un'onda creativa e industriale che ha cambiato il mondo».
Per il giornalista Steve Jobs non è tanto un imprenditore, quanto piuttosto un esempio che «ci indica una via, ci spinge a trovare il nostro scopo e a dare tutto per raggiungerlo. La storia della sua vita è uno stimolo a non aver paura del domani - osserva il giornalista e scrittore - un'esortazione a credere nel cambiamento, alla possibilità di incidere sul nostro destino e su quello degli altri».
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