Grazie alle ultime tecnologie scopriremo le modalità di costruzione e l'eventuale presenza di camere ancora sconosciute.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-10-2015]
Nei primi giorni di novembre inizierà in Egitto una missione internazionale archeologica che dovrebbe completare i lavori nel 2016. Si concentrerà su quattro capolavori di faraoni della Quarta dinastia, che governò tra il 2575 e il 2465 a.C.: quelli di Snefru, il padre di Cheope, di Cheope stesso, e di Chefren, figlio di Cheope e dunque nipote di Snefru.
L'operazione avrà luogo a 60 chilometri a sud del Cairo, nel sito archeologico di Dahshur, nel deserto che confina con la Valle del Nilo, tra le due piramidi costruite da Snefru (2575 - 2551 a.C.).
Lì sarà sottoposta a scansione con la termografia a raggi infrarossi la cosiddetta piramide romboidale di Snefru, che attualmente è alta 104 metri (ma originariamente doveva raggiungere i 146 metri) e che misura 220 metri di lato.
Poi la missione, alla quale partecipano venticinque tra archeologi, tecnici e scienziati, prenderà in esame le prime due piramidi di Giza, l'altopiano desertico affacciato sul Cairo: la piramide di Cheope (alta oggi 137 metri contro gli originari 146, con un lato di 220 metri), e quella di Chefren (alta 138 metri con un lato di 215 metri).
|
Con queste tecnologie innovative di esplorazione si tenterà di scoprire le modalità, ancora non chiare, con cui le piramidi sono state costruite, senza scavi e senza intaccare la bellezza e l'integrità di questi monumenti. Si cercherà di dare una prima risposta all'enigma della costruzione di questi giganti: la piramide di Chefren, per avere un'idea, è composta da 2,3 milioni di blocchi di pietra dal peso medio di 2,5 tonnellate ciascuno (ma il più massiccio raggiunge le 200 tonnellate).
La tecnica che sarà usata è stata sviluppata in Giappone dai team del KEK e dell'Università di Nagoya. Grazie a essa è possibile verificare e visualizzare con precisione l'eventuale presenza di strutture sconosciute nel cuore delle piramidi.
Infine, una rilevazione condotta dalla Iconem con l'uso di droni e scanner laser realizzerà la ricostruzione in 3D della piana di Giza. La fotogrammetria laser permetterà di ottenere una precisione al centimetro, mai raggiunta sinora, dell'interno e dell'esterno delle piramidi di Giza e di quella del sito di Dahshur.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
mda