Internet, la democrazia possibile

Un saggio su come si può vincere la sfida del digital divide.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-09-2003]

Paolo Zocchi è il fondatore dell'Associazione UNARETE, nata nel 2002 e particolarmente impegnata sui temi di Internet, della "Digital Democracy", e nella lotta contro il digital divide a livello nazionale e internazionale.

Le motivazioni che lo hanno portato a fondare UNARETE, le ritroviamo in questo saggio, appena pubblicato da Guerini, dal titolo "Internet. La Democrazia possibile. Come vincere la sfida del digital divide".

"Associazionismo" è, a mio parere, la parola che meglio semplifica le indicazioni che l'autore fornisce su come combattere il gap di diffusione della conoscenza e dell'uso delle nuove tecnologie che si viene a creare.

Associazionismo inteso nel senso di "fare associazione". Nel linguaggio "internettiano" diremmo "community" che ha lo scopo di diffondere la conoscenza e l'uso della Rete come canale primario di cittadinanza. In altre parole fare associazione per stimolare e, se necessario, sostituire le istituzioni che sono lente a capire e ad intervenire sui processi che creano il digital divide.

Stiamo parlando delle associazioni (soprattutto di anziani) che si mobilitano per intervenire su una delle principali cause del digital divide in Italia, cioè il divario generazionale, in un Paese dove l'invecchiamento è sempre più un problema che non può avere risposte solo sul piano sociale, sanitario e dei servizi, senza essere affrontato anche sul piano culturale.

Stiamo parlando delle ONG, delle organizzazioni non governative che, in occasione del G-8 di Genova, presentano un loro piano alternativo a quello dei governi riuniti, un piano che preveda soprattutto l'autodirezione e l'autodeterminazione del Paesi in via di sviluppo nei piani per l'e-government, che parta dal rispetto e dall'assunzione delle lingue locali nella creazione di software e di siti web in alternativa ad un "nuovo colonialismo telematico" che i Paesi occidentali vorrebbero imporre.

La sussidiarietà diventa la chiave interpretativa di un modello di sviluppo che parte dal basso: associazioni, gruppi di donne, l'apporto degli hackers e dei produttori di open source come alternativa concreta al digital divide e alla dipendenza che, per esempio, Microsoft ed altre multinazionali potrebbero introdurre con tentativi, apparentemente generosi, come quello in atto in Sudafrica, di donazione di software a scuole ed istituzioni locali.

Il libro è ricco di dati sulla situazione nazionale ed internazionale, "freschi" ed aggiornati, ma aldilà dei numeri lo pervade un ottimismo non di maniera, una fiducia nel valore delle persone che incontrandosi sulla Rete si possono accorgere di non essere sole, di voler condividere quella grande fonte di conoscenza, di arricchimento personale e, perché no, di potere sulla propria vita che è Internet.

"Tenersi un problema per sé è avarizia, condividerlo con gli altri è la politica" lo diceva un grande educatore, Don Lorenzo Milani, ai tempi della Scuola di Barbiana, in cui, ai suoi ragazzi, Don Lorenzo avrebbe insegnato Internet, se ci fosse già stata. Per Zocchi questa è la ricetta ed è già una bella notizia.

Scheda Libro
Titolo: Internet. La democrazia possibile.
Sottotitolo: Come vincere la sfida del digital divide
Autore: Paolo Zocchi
Editore: Guerini e Associati
Prezzo: 18,50 euro

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Pier Luigi Tolardo

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