Nel 2004 Telecom Italia non potrà mandare in mobilità il personale "esuberante" per cui provvederà con esternalizzazioni e dimissioni un po' forzate.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-12-2003]
Negli ultimi 3 anni Telecom Italia pur godendo di ottimi bilanci in attivo ha potuto usufruire di provvedimenti che le hanno permesso di ridurre il personale collocandolo in mobilità finalizzata alla pensione.
Migliaia di lavoratori a cui mancavano 2-3 anni per la pensione hanno lasciato l'azienda con ripercussioni negative anche sul livello della qualità delle prestazioni alla clientela e con un aggravio della previdenza pubblica.
Nel 2004 Telecom Italia non potrà collocare il personale in mobilità, lo impedisce la stessa precaria situazione della finanza pubblica che a volte vieta questo tipo di ammortizzatori sociali per situazioni aziendali ben più precarie di quelle della Telecom alle prese più che altro con un bel po' di debiti, eredità dell'Opa di Colaninno, che spingono verso la riduzione del costo del lavoro espellendo i lavoratori più anziani e meglio retribuiti.
E' presumibile che le pressioni su questi lavoratori si moltiplicheranno, si spera non fino al punto di sfocciare nel mobbing cioè in una serie di misure volte a logorare questi lavoratori per costringerli ad andarsene.
L'altra misura dovrebbe essere l'intensificazione dei processi di esternalizzazione di segmenti di attività aziendali, con il cosiddetto outsourcing, sfruttando anche le possibilità offerte dalla nuova legge Biagi in materia di mercato del lavoro che formalizza la categoria dello "staff leasing", cioè di un'intera attività, lavoratori incoroporati e compresi, collocata all'esterno dell'impresa.
Dopo i magazzini e gli approvigionamenti, ceduti alla Tnt (come anche la stessa gestione della posta aziendale e perfino dei centralini delle direzioni, della gestione del personale ceduta all'Accenture, della gestione dell'assistenza hardware e software interna ceduta all'Hp), potrebbe essere la volta dei call center come Info12 e 187 collocati nella nuova società del Gruppo Telecom Italia, la Telecontact magari con l'apporto di partners esterni come potrebbe essere il Gruppo Cos (specializzato in call center, di proprietà della famiglia di Alberto Tripi, l'attuale Presidente di Federcomin, l'associazione delle imprese di Tlc aderenti a Confindustria, che lavora già per Telecom Italia ma anche per Wind).
Per ora Cgil-Cisl-Uil del settore sono riusciti a fare accordi che permettessero il mantenimento per alcuni anni ai lavoratori esternalizzati delle stesse garanzie contrattuali Telecom Italia e la garanzia per 4 anni delle commesse Telecom; e nel caso della creazione di una microazienda di 12 dipendenti Telecom Italia esternalizzat, l'applicazione anche a questi dell'art.18 contro i licenziamenti senza giusta causa, da cui sarebbero stati esclusi andando a lavorare in un'azienda sotto i 15 dipendenti.
Si prospetta, forse, per il Gruppo Telecom Italia una primavera 2004 calda dal punto di vista sindacale.
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