Che succede se l'algoritmo mette le mani su foto intime che sarebbero dovute restare private?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-11-2025]

La nota applicazione di dating Tinder sta integrando l'intelligenza artificiale in modo sempre più intenso per affrontare le sfide di un mercato saturo e in calo. Recentemente l'azienda ha annunciato il test di una nuova funzione chiamata Chemistry: con il consenso dell'utente accede all'intero rullino fotografico dello smartphone per analizzare le immagini e suggerire i match più compatibili. Attualmente in fase pilota in Nuova Zelanda e Australia, questo strumento rappresenta un pilastro per l'esperienza utente prevista nel 2026, secondo il CEO di Match Group Spencer Rascoff.
Parallelamente Tinder ha già implementato Photo Selector, una funzionalità lanciata negli Stati Uniti nel luglio 2024 e in fase di distribuzione internazionale: aiuta a selezionare le foto migliori per il profilo basandosi su criteri come l'illuminazione e la composizione. Photo Selector opera interamente sul dispositivo dell'utente senza inviare dati a server remoti, come specificato nella documentazione ufficiale di Tinder. Per attivarla l'utente deve scattarsi un selfie o selezionare una foto del profilo per il riconoscimento facciale, consentendo all'IA di identificare immagini simili nel rullino. L'algoritmo filtra contenuti come le foto di gruppo o le immagini che potrebbero violare le linee guida comunitarie.
Successivamente propone fino a cinque opzioni, con una spiegazione opzionale sui motivi della selezione, come «buona esposizione» o «si vede il tuo sorriso». Un sondaggio commissionato da Tinder su 7.000 single tra i 18 e i 25 anni ha rilevato che il 52% trova difficile scegliere la foto principale e il 68% accoglierebbe favorevolmente un aiuto AI. Questo strumento riduce il tempo medio speso nella creazione del profilo - circa 33 minuti per i giovani utenti - focalizzandosi su aspetti pratici per migliorare le probabilità di ottenere un match.
Chemistry estende questo approccio, passando dalla mera selezione di foto a un'analisi più profonda per inferire interessi e abitudini. L'utente risponde a domande interattive sulle sue preferenze personali; l'IA integra questi input con l'esame del rullino per identificare gli schemi, come foto di viaggi che suggeriscano un amore per l'avventura o immagini di animali domestici che indichino affinità per ruoli familiari. Proponendo un numero limitato di match giornalieri più rilevanti, l'obiettivo è ridurre la cosiddetta swipe fatigue: il sovraccarico di scorrimenti infiniti che non portano a niente. A differenza di Photo Selector, Chemistry potrebbe processare immagini sensibili, sollevando interrogativi su come l'IA possa essere in grado di gestire i contenuti privati.
Tinder sostiene che la privacy è una preoccupazione primaria sia per Photo Selector sia per Chemistry. Per Photo Selector, Tinder afferma che i dati biometrici generati dal selfie vengono cancellati immediatamente dopo l'uso e che non vengono raccolti metadati o telemetria sull'app. L'accesso al rullino è opt-in, ossia va esplicitamente abilitato; vanno selezionate opzioni per concedere permessi parziali, limitando l'analisi a una selezione manuale di foto. La policy privacy permette la condivisione delle informazioni del profilo con affiliati e inserzionisti ma esclude i dati del rullino da questo flusso. Tuttavia esperti come Ron De Jesus, ex manager privacy di Tinder e ora Chief Privacy Officer presso Transcend, hanno notato l'assenza di dettagli su come le foto utente vengano usate per addestrare i modelli AI.
Anche per Chemistry il consenso è esplicito; ma la scansione automatica di tutte le foto solleva preoccupazioni sul trattamento di eventuali immagini intime o non destinate alla condivisione che potrebbero essere esposte a leak durante l'elaborazione sui server di Tinder. Al momento si tratta solo di ipotesi, poiché Tinder non ha ancora chiarito i meccanismi di conservazione. I commentatori più critici temono che, nonostante le promesse, vulnerabilità come accessi non autorizzati o usi secondari per l'addestramento della IA possano compromettere la sicurezza.
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