Dopo la firma del contratto degli statali a 100 euro non c'è motivo che l'associazione dei gestori telefonici non accetti le analoghe richieste dei sindacati confederali.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-05-2005]
Il contratto dei pubblici dipendenti, dopo molte polemiche, soprattutto all'interno della stessa maggioranza parlamentare, è stato sottoscritto a Palazzo Chigi tra Cgil-Cisl-Uil e Governo con un aumento medio biennale di circa 100 euro.
E' esattamente la stessa richiesta che Cgil-Cisl-Uil, attraverso i propri sindacati di categoria, hanno presentato all'Asstel, l'associazione delle imprese di Tlc a cui aderiscono Telecom Italia, Tim, Vodafone, Wind, H3G, Cos, Albacom e altri.
Finora, l'Asstel ha risposto ai sindacati che si tratta di richieste troppe onerose e non ha voluto entrare nel merito delle richieste volte a frenare l'eccessiva flessibilità, o meglio precarizzazione, nei rapporti di lavoro all'interno del settore delle Tlc. Ancora non c'è stata un'ora di sciopero, in ossequio alla moratoria dei conflitti prevista all'inizio della trattativa sindacale, che ha avuto un andamento lento e faticoso quanto mai.
Cgil-Cisl-Uil potrebbero essere penalizzate nel voto, a favore delle liste autonome e dei Cobas-Rdb, perché la loro moderazione e responsabilità nelle richieste contrattuali anzichè un iter veloce e positivo della trattativa stessa starebbe producendo un risultato negativo agli occhi dei lavoratori.
E' vero che Telecom Italia non è sola all'interno dell'Asstel e non tutti i gestori delle Tlc in Italia godono della sua forte posizione di mercato e dei suoi utili ma, ad oggi, Telecom Italia non dà segni di voler assumere una posizione più favorevole al Sindacato all'interno di Confindustria, di cui Tronchetti Provera è Vicepresidente.
Una crescita delle organizzazioni sindacali autonome indebolirebbe i confederali ma sarebbe una vottoria di Pirro per la stessa Telecom: inasprirebbe le relazioni sindacali e peggiorerebbe ulteriormente una qualità dei servizi resa alla clientela che spesso lascia molto a desiderare.
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