iPod, dunque sono

Un saggio sull'iPod e sul culto del gadget che ha rivoluzionato il modo di ascoltare la musica, ricchissimo di consigli per costruire le proprie playlist.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-09-2006]

Dylan Jones, il noto giornalista musicale inglese, è l'autore di "iPod dunque sono"; la versione italiana è edita da Marco Tropea, per la traduzione di Tiziana Lo Porto.

iPod che mania! Perfino il piccolo comune di Malesco (provincia del Verbano-Cusio-Ossola), nel cuore delle Valli vigezzine, a un tiro di schioppo dalla Svizzera, ha deciso quest'estate di acquistare 40 iPod: serviranno ai turisti per ascoltare un'audioguida sulle bellezze naturalistiche del posto, come la più grande Venezia, dal cui sito web municipale si può scaricare un podcasting di news culturali.

L'iPod però è soprattutto musica, ascolto della musica, possibilità di avere sempre con sé, in viaggio (ma i recenti attentati hanno portato alla proibizione di ascoltarlo in aereo nei viaggi transoceanici Inghilterra-Usa, dopo la scoperta che i kamikaze avrebbero potuto usarlo come detonatore), oppure facendo jogging, l'amore o qualsiasi altra cosa.

L'iPod non contiene solo un Cd ma tutta o quasi la musica della propria vita, quella che - nel caso di un critico musicale di professione come Dylan Jones - sta in decine di scaffali pesantissimi e fitti di vinile, Cd, cassette, comprati in decine di anni.

La nostra vita è fatta di amori, addii, feste, successi, insuccessi, amicizie, luoghi di lavoro e di vacanza: tutte emozioni spesso (se non sempre) legate indissolubilmente a una canzone, a un gruppo, a un album; ed ecco la possibilità di avere sempre con sè la colonna sonora della propria vita, in tasca: portare in tasca la nostra vita, o almeno una gran parte di questa.

Sul successo travolgente dell'iPod, considerato in alcuni sondaggi dai nostri contemporanei come una delle invenzioni più importanti del secolo, ha avuto un peso determinante il fattore estetico: "L'iPod giace sulla scrivania qui davanti. Somiglia un po' a una cassa acustica."

"E' bianco, oblungo, ergonomico, con gli angoli perfettamente arrotondati e un display a cristalli liquidi di cinque centimetri di azzurro pallido, che si illumina in maniera supersplendente per due secondi esatti appena tocco uno dei tasti dell'iPod (gli ho detto di fare così e lui fa quello che gli viene detto)."

"E' fatto della più pregevole delle plastiche, un polimero a doppio cristallo Antarctica che ha tutta l'aria di essere il più moderno materialwe che sia mai stato inventato.

Oltre all'amore per il design che Steve Jobs, il fondatore di Apple, ha sempre messo in tutte le sue creature informatiche, c'è anche dell'altro: "Ogni canzone e ogni Cd viene realizzato con un Mac: viene registrato su un Mac, mixato su un Mac, l'artwork viene realizzato su un Mac."

"Quasi ogni artista che ho conosciuto ha un iPod, e anche la maggior parte dei dirigenti dell'industria musicale ora ha un iPod. Una delle ragioni per cui la Apple è riuscita a fare quello che ha fatto è perché siamo dell'idea che l'industria musicale è quella più tecnologicamente creativa".

E ancora: "Tutto sta nel monopolizzare la cosa, l'integrazione verticale tra iTunes (il software) e l'iPod (l'hardware) che ha garantito il successo dell'Apple. Possedendo la "cosa" (interamente), la Apple è in grado di avere il controllo dell'esperienza fatta dall'utente dall'inizio alla fine".

Per questo motivo in Francia le autorità antitrust si sono mosse per rompere questo nuovo monopolio, obbligando Apple ad aprire l'iPod ad altri store di musica on line.

Il saggio non è solo una storia di come l'iPod ha cambiato e sta cambiando l'industria discografica, nonostante ritardi, incomprensioni e resistenze conservatrici; è anche una fastatica guida per chi volesse farsi una playlist personale.

Ai tanti capitoli dedicati al rock anglossassone (dai Beatles ai giorni giorni), l'italiano Michele Monina ve ne aggiunge uno personale, sulle sue cento canzoni della musica leggera e pop italiana da non perdere e da tenere sempre nel proprio iPod.

E' una playlist molto personale, ovviamente, frutto delle proprie esperienze: da "Amarsi un po'" di Battisti, passando per "E non finisce mica il cielo" di Ivano Fossati (dedicato alla fine del suo amore con Mia Martini), a "Meraviglioso" di Modugno, "Il mondo è fuori" di Velvet, "Albachiara" di Vasco, "Colpo di pistoloa" dei Subsonica, fino all'ultima "Dentro la scatola" dei Mondo Marcio. L'esercizio delle cento canzoni della propria vita da inscatolare sull'iPod è una delle forme di presentazione di se stessi di moltissimi blogger.

Scheda
Titolo: iPod dunque sono
Autore: Dylan Jones
Editore: Marco Tropea
Prezzo: 19 euro

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (1)

Secondo me è già tutto visto: quando fu inventato il mitico WACKMAN si è avuto, più o meno, lo stesso fenomeno. Oggi, in più, la possibilità, certo notevole, di una capacità di archiviazione impensabile all'epoca.
3-9-2006 12:20

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