In piazza a favore del DRM

Approfittando delle prossime elezioni, autori ed editori francesi fanno pressioni sui politici accampando finalità culturali ma tenendo d'occhio il conto in banca.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-04-2007]

DVD

Non crediamo che -se si escludono i propri iscritti- la SIAE devolva parte delle proprie entrate a favore di alcuno, né finanzi direttamente o indirettamente enti, associazioni o quant'altro; la corrispondente struttura transalpina versa invece il 25% dei 156 milioni di euro incassati nel 2006 per sostenere eventi culturali e spettacoli, quali ad esempio il Festival di Avignone o quello internazionale del giornalismo di Perpignano.

Con questa scusa gli artisti francesi e altri legati professionalmente al mondo dello spettacolo hanno inscenato una gazzarra "in difesa della copia privata" convocando una conferenza stampa lo scorso 28 marzo in un teatro di Parigi.

Copia privata, beninteso, esclusivamente permessa sotto l'occhiuta vigilanza delle associazioni di categoria e quindi da intendersi nel reale significato di originale non riproducibile.

"Senza una più stretta regolamentazione della copia privata, una quarantina di festival non potrebbero più esistere" ha sottolineato Pierre Deleau, rappresentante del Festival Internazionale dei Programmi Audiovisivi; il che vuol dire, tradotto in lingua comprensibile, che le categorie interessate sperano di incassare, inasprendo la stretta del DRM, ben più dell'ottantina di miliardi di vecchie lire distribuite lo scorso anno per sostenere spettacoli e manifestazioni anche di poco richiamo e a volte al limite della rivalità stracittadina.

Questione di opinioni. Intanto si è deciso di creare un avviso "copia riservata" da applicare su tutti i supporti di comunicazione di ogni manifestazione culturale finanziata in tutto o in parte dalle risorse provenienti dall'equo indennizzo; una specie di memento indirizzato ai consumatori, che mal sopportano in Francia come altrove il balzello imposto a livello europeo e si aspettano da un momento all'altro una nuova strizzatina sui supporti di registrazione esterni, dalle chiavette USB agli hard disk.

Il presidente della Commissione Europea Barroso, investito della questione, tende a temporeggiare; anche perché le legislazioni comunitarie sono abbastanza dissonanti pur avendo accolto il principio.

Infatti la Francia primeggia nel tiranneggiare i consumatori, esigendo ad esempio 1,10 euro per un DVD da 4,7 Giga, contro i 60 centesimi dei tedeschi ed i 17 degli spagnoli, e nulla del tutto il Lussemburgo. Possiamo perciò sperare in una diminuzione, magari tirando un po' la giacca ai nostri Commissari europei.

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Commenti all'articolo (1)

{ele}
non lo fare Leggi tutto
12-4-2007 18:06

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