Lezioni virtuali, esami sul libretto

In Giappone nasce la prima vera Università Cibernetica, mentre da noi l'ateneo online non è uscito dalla sperimentazione.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-04-2007]

Ateneo Costantine

Partito una quindicina d'anni fa, il "Progetto Nettuno", consorzio cui aderiscono praticamente tutte le Università italiane con l'intento di proporsi come un mega ateneo multimediale, è rimasto praticamente al palo rispetto alle aspettative, specialmente se si voglia tener conto dell'evoluzione del mezzo tecnico verificatasi nel frattempo.

Non si comprende bene quanto radicamento al territorio, entropia, indifferenza e baronato giochino a sfavore; resta il fatto che la frequenza -nata per sopperire alle esigenze degli studenti lavoratori e quelli in sedi disagiate- è rimasta assai poco interattiva e di costi sensibilmente maggiori rispetto alla ordinaria; in sostanza, è un'integrazione o nel migliore dei casi una sovrapposizione anziché una valida alternativa ai corsi ordinari o per meglio dire "tradizionali". Stendiamo poi un velo pietoso sulla possibilità di sostenere esami, in una situazione in cui già ha del miracoloso poter compere alcune operazioni online con la... segreteria.

L'abusato confronto con quanto comunemente avviene nei campus americani, o magari a Tel Aviv o -per par condicio- a Costantine o a Rabat, deve tuttavia segnare un ulteriore punto a sfavore dei nostri atenei.

Infatti è di questi giorni la notizia che a Fukuoka (Giappone meridionale) è stata inaugurata la prima "Cyber University" cioè non solo interamente digitalizzata ma anche in grado di erogare online l'intera gamma dei servizi -dalla segreteria alle lezioni- e, sorprendentemente, di far sostenere validi esami sempre in collegamento telematico.

Essendo sperimentale, i corsi per ora sono solo un paio e di durata quadriennale; ma occorre puntualizzare intanto l'ottimo rapporto tra docenti e studenti (1:13) e la disponibilità del servizio che opera 24 ore su 24.

Altro punto degno di attenzione è che evidentemente si è riusciti ad acquisire certezze sull'identità degli studenti specie in occasione degli esami, forse anche perché la realizzazione tecnica dell'intero progetto è stata affidata alla Softbank, multinazionale che opera nel campo delle telecomunicazioni.

Nello squallore generale della nostra situazione scolastica, che spazia dai programmi alle retribuzioni, dai mezzi didattici all'organizzazione delle risorse, troviamo una nota positiva, una soluzione forse resa possibile dal concomitante impegno di pochi e la latitanza delle istituzioni che evidentemente non hanno fatto in tempo a impedirne la realizzazione impastoiandola con la burocrazia.

Così un bimbo malato e non in grado di frequentare le lezioni non sarà privato del diritto costituzionale all'istruzione; la scuola gli ha messo a disposizione un sistema di connessione a banda larga, PC con webcam e lavagne interattive tramite le quali partecipare alle attività scolastiche e, soprattutto, non sentirsi isolato dal mondo e dai suoi coetanei.

Succede a Massa, un esempio da additare in un mondo che vede sempre più informatica e automazione sotto il profilo meramente tecnico dando per sotteso -e quindi trascurandolo in pratica- il risvolto umano delle cose che il mezzo rende accessibile. Con un minimo di buona volontà.

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Commenti all'articolo (4)


attenzione: la mia non vuole essere una difesa della cosidetta ignoranza degli studenti.. le mani prudono spesso anche a me.. sai quante tesi ho corretto per vedermi riportare gli stessi errori nell'incontro successivo? abbiamo elaborato (io e il professore della cui cattedra sono assistente, perchè la facoltà ben si è guardata da... Leggi tutto
6-4-2007 19:12

impiegato in segreteria, nella mia università no. Leggi tutto
5-4-2007 19:31

{impiegato in segreteria}
non sono le università che non funzionano, sono gli STUDENTI Leggi tutto
5-4-2007 09:21

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