L'istituzione milanese utilizzerà il criticato standard di Microsoft per la gestione del proprio catalogo digitale online.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-02-2008]
La Biblioteca Ambrosiana, una delle principali istituzioni culturali in Italia e di grande rilevanza a livello internazionale, sta portando avanti da anni progetti di digitalizzazione, sia dei cataloghi sia delle stesse opere.
Nelle scorse settimane ha realizzato in collaborazione con Microsoft Italia un progetto pilota mirato alla gestione avanzata dei propri beni digitali e alla standardizzazione delle modalità di accesso ai documenti, sviluppato attraverso l'adozione dello standard Office OpenXML.
Sul sito della Biblioteca Ambrosiana da oggi è possibile visualizzare le schede informative dei dipinti esposti presso la Pinacoteca sotto forma di documenti in formato Office OpenXML.
Ad oggi l'intervento di standardizzazione del patrimonio documentale ha riguardato solo le opere della Pinacoteca Ambrosiana, ma presto potrebbe essere esteso e diventare operativo su tutto il patrimonio attualmente catalogato.
"Nel mondo dei beni culturali" ha affermato Carlo Iantorno di Microsoft "vedremo presto delle applicazioni intese a migliorare l'esperienza del visitatore e dello studioso. Non possiamo però dimenticare il patrimonio digitale esistente e il modo in cui esso viene conservato, fruito e goduto da milioni di persone, che desiderano semplicità, tecnologie familiari e possibilità di usufruire dei documenti sui dispositivi digitali in loro possesso, senza distinzione di forma o grandezza. È importante, inoltre, avere soluzioni aperte a tutti, giovani, adulti, senior, persone diversamente abili, perché il digitale nell'arte serve proprio a diffondere cultura senza barriere, quindi anche verso persone che non hanno la possibilità o volontà di imparare nuove applicazioni o tecnologie informatiche sofisticate".
Secondo don Francesco Braschi, Dottore e Pro-Segretario Generale della Biblioteca Ambrosiana, le problematiche di conservazione, fruizione e interoperabilità sono "aspetti che ci richiamano alla nostra storia: come una volta il latino era la lingua franca degli studiosi di tutto il mondo (e in Ambrosiana ne abbiamo innumerevoli prove), così anche oggi è necessario che vi siano linguaggi aperti e fruibili al massimo grado".
"L'Office OpenXML" continua Don Braschi "costituisce una soluzione intelligente ed equilibrata, se guardiamo alla situazione attuale relativamente a diffusione e fruibilità dei programmi, ma anche e soprattutto in relazione ai potenziali di sviluppo futuro. Nello stesso tempo, la flessibilità del formato Office OpenXML relativamente ai diversi tipi di dispositivi da cui può essere supportato è per noi un aspetto di sicuro interesse, pensando anche alle applicazioni che ci stanno a cuore e che vorremmo implementare anche con l'aiuto di Microsoft nei prossimi anni".
Come le opere d'arte reali, infatti, anche le opere d'arte in formato digitale hanno bisogno di essere "conservate". L'obiettivo è far sì che che le informazioni digitali possano essere fruibili anche fra anni o decenni.
Il formato documentale Office Open XML è oggetto di discussione da mesi, con divisioni tra chi è schierato a favore di questo formato e chi ritiene invece che sia meglio utilizzare i formati che sono realmente aperti come Open Document.
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