Il nuovo algoritmo di compressione pemette di archiviare un intero film con un buon livello di qualità in uno spazio fisico decisamente contenuto. Sarà il futuro del cinema online? C'è chi è già pronto a scommetterci.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-08-2001]
Il formato di compressione Divx permette oggi di archiviare in formato digitale un filmato occupando uno spazio fisico nell'ordine di qualche centinaio di Mbyte. Si calcola che accettando un ragionevole compromesso sia possibile ottenere sequenze di buona qualità video e audio (simile a quella dei DVD) utilizzando meno di 500 Mbyte, cioè meno dello spazio disponibile su un comune CD-R. Divx si basa sull'algoritmo di compressione Mpeg4 che opera analogamente all'Mp3, ma agisce anche sui flussi di dati video oltre che su quelli audio e permette così di ottenere file di dimensioni ridotte contenenti filmati di 90 minuti.
L'algoritmo a dire il vero non è poi così nuovo, in Internet se ne è sentito parlare già da diverso tempo, ma recentemente è tornato agli onori delle cronache in modo più deciso per essere stato considerato dalle major americane quale veicolo ideale per la diffusione di servizi cinematografici online. I colossi della pellicola d'oltreoceano hanno infatti siglato un accordo per offrire su Internet la visione dei propri film classici e nuovi. L'idea dovrebbe essere il preludio ad un vero e proprio "movie on demand" (in cui l'utente richiede al network di trasmettere un determinato programma in un determinato momento) e prevede di sfruttare la compressione mpeg4 per permettere all'utente di scaricare a pagamento il filmato sul proprio PC in tempi ragionevoli, consentendogli in tal modo di visionarlo in qualsiasi momento egli desideri.I grandi classici saranno ovviamente sempre disponibili, mentre le ultime uscite saranno disponibili a pochi mesi dal debutto al botteghino.
Due i grossi problemi che si vengono a creare:praticità di utilizzo e sicurezza. E' vero infatti che si può ottenere un elevato grado di compressione del filmato, ma è anche vero che al massimo ci si avvicina a file che pesano 500 Mb, di dimensioni quindi ancora piuttosto consistenti e pertanto adatti ad essere scaricati prevalentemente da chi può permettersi una connessione a banda larga. Il parco utenti è quindi relativamente ristretto (si stima che i possessori di una connessione a banda larga in USA siano circa 11.000.000) e bisogna inoltre considerare che il formato Divx è leggibile solo attraverso PC dotati dell'apposito plug-in o collegando il televisore alla rete Internet tramite un apposito apparecchio, ulteriore difficoltà tecnica che compromette l'effettiva efficacia dell'idea.
Le prime sperimentazioni di tali sistemi di sicurezza sembrano aver dato buoni risultati e sicuramente sono in grado di impedire la copia ad un utente medio, il quale tuttavia non avrebbe probabilmente nessun interesse a produrre copie pirata del film, ma vorrebbe soltanto potersi vedere il proprio film senza troppi problemi. Resta aperta la problematica di come impedire ad utenti più esperti di bypassare la protezione, rendendo così conveniente l'offerta del servizio.
Troppe perplessità rimangono ancora sull'effettiva validità di un tale servizio la cui realizzazione pare essere ancora lontana e considerata in fase puramente sperimentale dagli stessi ideatori. Con sicurezza possiamo tuttavia affermare che ben presto il formato mpeg4 sarà al centro di discussioni e dibattiti sulla sua validità e sull'opportunità del suo impiego. Senza contare l'eventuale polemica dei gestori di sale cinematografiche;chi potendo vedere lo stesso film a breve distanza di tempo dalla sua uscita cinematografica comodamente a casa propria e a minor prezzo non opterebbe per questa soluzione?
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|