Inizia la crociata dell'industria cinematografica contro Mega

L'industria dei contenuti non lesina colpi bassi e contrari alla legge pur di eliminare l'odiato nemico, cercando di cancellarlo da Google.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-06-2013]

kim dotcom mega censura google

A quanto pare, per le major tutto è lecito per abbattere il nemico, anche ingannare Google affinché lo tolga dal proprio indice.

Ogni settimana, il motore di ricerca più usato riceve dalle major letteralmente milioni di richieste di rimozione di contenuti illegali dai risultati mostrati in risposta alle ricerche degli utenti.

Il sistema di rimozione è un procedimento per lo più automatico che serve a salvaguardare Google dalle cause che altrimenti i detentori del copyright intenterebbero e che, sebbene Google non faccia altro che indicizzare in maniera automatica tutto ciò che trova senza esserne responsabile in prima persona, potrebbero risultare molto seccanti per l'azienda di Mountain View.

Nel corso del tempo, gli automatismi alla base di questo meccanismo hanno portato a rimozioni illecite: ossia è stato fatto sparire dall'indice di Google del materiale che invece aveva tutti i diritti di esserci perché non violava alcuna legge.

Il sospetto che questa "falla" sia ora stata sfruttata di proposito per togliere di mezzo Mega, la creatura di Kim Dotcom nata dalle ceneri di Megaupload, è alimentato dal fatto che di recente NBC Universal e Warner Bros. hanno inserito nella lista dei risultati da rimuovere anche l'homepage di Mega.

mega richiesta rimozione
La richiesta di rimozione avanzata da NBC Universal a Google

Il fatto è che non c'è alcun motivo in base al quale Google dovrebbe acconsentire, dato che l'homepage di Mega non ospita il link ad alcun materiale, coperto o meno dal diritto d'autore.

Infatti Google s'è accorta di questa anomalia, che ha poi tutta l'aria di un abuso (opinione condivisa anche da Kim Dotcom) e s'è rifiutata di rimuovere Mega dai risultati.

Secondo Dotcom, si tratta semplicemente dell'ennesimo tentativo di censura a opera delle major e segue lo stesso schema adottato a suo tempo per eliminare da YouTube la Megaupload Song: anche in quel caso era stata rimossa - e rimossa a più riprese - una canzone che non violava alcun diritto ma dava fastidio alle major perché promuoveva un servizio da loro odiato.

Dotcom ritiene che le major stiano abusando sistematicamente delle leggi che regolano il copyright e in particolare del DMCA (Digital Millennium Copyright Act), peraltro con l'appoggio completo della Casa Bianca, inviando richieste fasulle che colpiscono materiale completamente legittimo al solo scopo di squalificare un modello di business che non è il loro.

«In base alla mia esperienza, le uniche persone che si stanno comportando come dei pazzi criminali sono gli estremisti del copyright che pensano che il DMCA non conti» sostiene Dotcom. «Il loro piano è la guerra all'innovazione, quel tipo di forza che costringe l'industria dei contenuti ad aggiornare un modello di business sorpassato».

Ma «la storia si ripete e l'innovazione vince sempre» conclude Kim Dotcom.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA