BSA "beccata" a usare software pirata

Anche la paladina dell'antipirateria non rispetta le licenze.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-11-2016]

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Viene da chiedersi quale sia l'ingranaggio inceppato nelle menti degli uomini della BSA (Business Software Alliance), il gruppo che riunisce importanti nomi dell'industria informatica come Microsoft, Adobe e Apple e che si batte fieramente contro la pirateria del software.

Da un lato fanno di tutto per demonizzare quanti adoperano software pirata, al punto da fomentare la delazione con promesse di ricompense in denaro per chi denuncia un pirata.

Dall'altro sono i primi a non fare troppo attenzione alla proprietà intellettuale: c'erano cascati nel 2014, quando adoperarono un'immagine rubata (ossia di cui non possedevano i diritti) per la loro campagna antipirateria, e ci sono cascati nuovamente ora, in modo diverso.

Sono infatti stati sorpresi a usare del software senza aver obbedito alla licenza.

Il software in questione è una versione del framework jQuery, che in sé è software libero e può essere usato e modificato da chiunque, a patto che venga inclusa la licenza originale.

Ebbene, la pagina della BSA cui rimanda la recente campagna antipirateria gestita dal gruppo Australia Cybercrime Watch (che peraltro pare esistere soltanto su Facebook) e che serve proprio per denunciare l'uso di codice pirata, contiene una versione modificata ma facilmente riconoscibile di jQuery Mobile che però non include la licenza originale.

Alla BSA qualcuno insomma non s'è curato di includere (e forse anche di leggere) la licenza come essa stessa espressamente richiede, in barba al rispetto per le licenze che l'associazione esige.

A voler essere giusti, la mancata inclusione della licenza è quello che si potrebbe definire un "peccato veniale" e molto diffuso, dato che buona parte di quanti usano jQuery si comportano in questo modo e in fondo nessuno ha qualcosa da ridire.

Ma dalla BSA, che pone l'accento in maniera quasi ansiogena sul rispetto assoluto delle licenze, ci aspetteremmo un comportamento un po' più coerente.

Dopotutto, quando la BSA coglie un'azienda in fallo non si mostra certo misericordiosa e non esita a segnalare il comportamento irregolare a chi di dovere, sempre alla ricerca di una punizione esemplare, da parte della giustizia, che confermi la sua posizione.

Forse è il caso che qualcuno segnali alla BSA un uso illecito di software: quello perpetrato dalla BSA stessa.

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