Cassazione: Legittimo il licenziamento per un post su Facebook

Le critiche all'azienda e gli insultati ai dirigenti giustificano il provvedimento.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-06-2018]

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Con una sentenza dello scorso 27 aprile, la Corte di Cassazione ha decretato legittimo il licenziamento di una donna colpevole di aver pubblicato sulla propria bacheca Facebook un post critico verso l'azienda di cui era dipendente.

La lavoratrice - nel post, che risale al 2012 - descriveva i continui cambiamenti di incarico nell'azienda ma proferiva anche insulti contro i datori di lavoro.

Tali esternazioni erano state viste da un "amico" su Facebook e, in seguito, l'azienda aveva proceduto al licenziamento. L'articolo continua qui sotto.

I ricorsi legali della donna contro la decisione aziendale sono stati bocciati sia in primo che in secondo grado; ora il procedimento è arrivato alla sua conclusione con il pronunciamento della Cassazione e un'uguale sentenza avversa alla lavoratrice.

Per la Suprema Corte, gli insulti su Facebook hanno il carattere della diffamazione perché possono raggiungere un numero illimitato di persone: ciò costituisce giusta causa per il licenziamento, in quanto viene meno il rapporto fiduciario tra dipendente e datore di lavoro.

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Pier Luigi Tolardo