Microsoft mette a disposizione 60.000 brevetti per difendere Linux e l'open source

Il gigante di Redmond entra nella Open Invention Network.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-10-2018]

Microsoft Linux oin

Se vent'anni fa qualcuno avesse detto che Microsoft avrebbe usato i propri brevetti per aiutare, e non per affondare, Linux e il software libero, questi sarebbe stato preso per matto.

Nel 1998 venivano resi noti i cosiddetti Halloween Documents che dettagliavano le strategie di Microsoft in merito all'open source: in breve, l'idea era di farlo sparire tramite le collaudate tattiche FUD (la diffusione di «fear, uncertainty and doubt», ossia paura, incertezza e dubbio) o la strategia nota come Abbraccia, estendi ed estingui.

In particolare, i brevetti software sembravano poter essere un'arma potente: accusando Linux e l'open source di violare la proprietà intellettuale di Microsoft si sperava di riuscire a far desistere i suoi sviluppatori e difensori.

Ancora oggi molti produttori di smartphone Android, il cui cuore è Linux, pagano royalty a Microsoft per l'uso di certe tecnologie, come il filesystem ExFAT. Eppure questa situazione sta per mutare completamente.

Microsoft ha infatti annunciato la propria adesione alla Open Invention Network «per aiutare a proteggere Linux e l'open source».

La Open Invention Network raccoglie circa 2.400 aziende impegnate a fornire con una licenza royalty-free le proprie tecnologie brevettate per l'utilizzo con i «sistemi Linux», definizione ampia che comprende molti progetti, dal kernel Linux a diverse utilità fino a molte parti di Android.

Chi entra a far parte di questa associazione promette di non adoperare i propri brevetti per muovere guerra a Linux, permettendo quindi agli sviluppatori di lasciar perdere ogni remore nell'utilizzare le tecnologie protette da brevetto.

Microsoft riconosce che «per qualcuno» questa mossa può essere sorprendente, eppure per il gigante di Redmond si tratta del «passo logico successivo per un'azienda che sa ascoltare gli utenti e gli sviluppatori ed è seriamente impegnata con Linux e altri programmi open source».

Più prosaicamente, l'utilizzo sempre più ampio di Linux nella piattaforma Azure ha reso cosciente Microsoft del fatto che non ostacolare il sistema del pinguino può essere un buon sistema per accattivarsi le simpatie di una parte dell'utenza, e in questa ottica si possono vedere tutte le azioni di apertura compiute nei confronti del software libero.

A questo punto spariranno anche quelle royalty pagate dai produttori di smartphone Android, e uno più citati dai sostenitori dell'open source per istigare alla diffidenza verso Microsoft - l'uso "aggressivo" dei brevetti - viene a cadere.

Dal punto di vista pratico, infatti, l'ingresso di Microsoft nella OIN comporta la possibilità di accedere senza dover pagare a oltre 60.000 brevetti, e potrebbe anche spingere altre aziende finora restie a compiere questo passo a fare lo stesso.

Certamente si può sempre sospettare che tutto ciò faccia parte di una nuova, lenta e progressiva versione della vecchia Abbraccia, estendi ed estingui ma le intenzioni di Microsoft, per lo meno a parole, sono più che oneste.

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