L'Antitrust italiana multa Samsung e Apple per 15 milioni di dollari

Entrambe sono colpevoli di pratiche commerciali scorrette.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-10-2018]

samsung apple multa

Quando si riceve un aggiornamento software ci si aspetta che questo porti con sé nuove funzionalità e miglioramenti o, almeno, che risolva qualche problema; non certo che peggiori la situazione.

Eppure tutti ricordiamo l'ammissione in merito da parte di Apple, quando l'azienda ha riconosciuto di rilasciare aggiornamenti che rallentano gli iPhone più vecchi, pur affermando di farlo nel migliore interesse degli utenti.

Meno noto è forse il fatto che anche Samsung è stata riconosciuta colpevole di un comportamento analogamente scorretto. In questo caso non si tratta di aggiornamenti che rallentano di proposito i dispositivi, ma piuttosto di aggiornamenti che vengono proposti a dispositivi che non sono «in grado di supportarli adeguatamente, senza fornire adeguate informazioni, né alcun mezzo di ripristino delle originarie funzionalità dei prodotti».

È l'Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, familiarmente nota come Antitrust) che delinea in questo modo la situazione di Sasmung, indicando anche un esempio concreto di quanto denunciato l'aggiornamento rilasciato a maggio 2016 per i Galaxy Note 4, un update che rischiava di causare gravi malfunzionamenti «dovuti alle maggiori sollecitazioni dell'hardware» di cui gli utenti però non sono stati informati. Non solo, per le riparazioni fuori garanzia causate proprio da quell'aggiornamento Sasmung chiedeva «un elevato costo di riparazione».

Davanti a queste situazioni, l'Agcm ha deciso di multare sia Samsung sia Apple: 5 milioni di euro alla prima e 10 milioni di euro alla seconda.

Nel caso di Apple la cifra è doppia perché le contestazioni sono due. Il primo caso cui fa riferimento l'Agcm riguarda infatti avvenimenti accaduti nel 2016 durante l'aggiornamento degli iPhone 6 a iOS 10.

In quel caso, infatti, Apple avrebbe evitato di «informare delle maggiori richieste di energia del nuovo sistema operativo e dei possibili inconvenienti - quali spegnimenti improvvisi - che tale installazione avrebbe potuto comportare».

Non solo: la soluzione proposta nel 2017 - il rilascio di iOS 10.2.1 - effettivamente limitava le problematiche riscontrate, ma rischiava anche di «ridurre la velocità di risposta e la funzionalità dei dispositivi», cosa di cui però gli utenti non sono stati informati.

Il secondo caso riguarda ciò di cui parlavamo all'inizio: la questione del rallentamento delle batterie. Nelle parole di Agcm, la colpa di Apple sta nel non fornire «ai consumatori adeguate informazioni circa alcune caratteristiche essenziali delle batterie al litio, quali la loro vita media e deteriorabilità, nonché circa le corrette procedure per mantenere, verificare e sostituire le batterie al fine di conservare la piena funzionalità dei dispositivi».

Oltre alla multa, alle due aziende è stato imposto di «pubblicare sulla pagina in italiano del proprio sito Internet una dichiarazione rettificativa che informi della decisione dell'Autorità con il link al provvedimento di accertamento».

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