L'azienda simbolo della New Economy all'italiana è in crisi. Renato Soru chiede a gran voce l'interconnessione per l'Adsl.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-10-2002]
La Tiscali di Renato Soru è stata ed è il simbolo della New Economy all'italiana. Come la Fiat (oggi nell'occhio del ciclone) si identifica in Agnelli anche Tiscali si identifica nel suo fondatore che ha fatto scoprire Internet agli italiani. Partendo da un'isola segnata dal sottosviluppo come la sua Sardegna, Soru ha costruito la Web Company più grande d'Europa, non collegata a una Telecom ex monopolista come sono T-Online in Germania o Tin.it in Italia.
E' riuscito a far navigare gratis gli italiani sul Web e a guadagnarci grazie alla quota che gli deve Telecom Italia sul traffico telefonico ma non solo. E' riuscito anche a conquistare le masse dei piccoli risparmiatori con le azioni Tiscali. Comprarle, venderle come supertitolo che cresce sempre, come azione simbolo del miracolo della borsa italiana, un miracolo che ha incantato molti italiani stanchi del mattone, dei bot e delle banche.
Con i soldi della vendita delle azioni Tiscali, veri e propri lingotti nonostante il calo tremendo dello scoppio della bolla speculativa, Soru ha comprato in Polonia, Ungheria, Germania, Olanda, Svizzera e Francia tanti Internet Provider privati. Con il calo della Borsa, Tiscali ha dovuto affrontare anche la prima ristrutturazione delle sua giovane vita con ridimensionamento dei programmi, qualche cessione, anche tagli e licenziamenti nei diversi Paesi europei.
I migliori internauti (ovvero quelli con il traffico più elevato) trovano più conveniente un po' di velocità in più e soprattutto l"always on" delle tariffe Adsl. Quando non è l'Adsl è la banda larga della fibra ottica come quella di Fastweb e della sua controllata tedesca che convince il pubblico più esigente e le aziende. Anche Tiscali ha la sua Adsl ma Soru ormai non si stanca più di ripetere in tutte le sedi che non può affittare le centrali Telecom Italia per portare l'Adsl in tutti i Comuni coperti dall'ex monopolista perché i costi sono insostenibili. Anche l'offerta di Adsl all'ingrosso (Wholesale) che Telecom Italia offre ai suoi concorrenti è troppo cara e con margini troppo ridotti.
Soru sembra impegnato in una corsa contro il tempo: con tutte le sue forze invoca il "diritto all'interconnessione per l'Adsl" come c'è per il traffico voce, cioè il diritto di usare apparati e reti di Telecom Italia a prezzi non troppo esosi. Senza questa decisione che l'Authority italiana non ha finora assunto e che Soru pretende dalle autorità dell'Unione Europea (e in particolare dall'italiano Mario Monti, commissario per la concorrenza), per Tiscali non c'è scampo.
In due anni al massimo, la parte migliore e più ricca della clientela Tiscali può essere riassorbita da Telecom in Italia e da DT in Germania o convertirsi alla fibra ottica e Tiscali fare la fine di tante aziende della New Economy e il calo del traffico internet difficilmente potrà essere integrato dalla pubblicità on line in crisi o dalla vendita di contenuti come news o musica.
Soru avrebbe svolto un ruolo di "evangelizzatore" del web ma non avrebbe così un futuro da imprenditore; spesso si parla di un suo ritiro dagli affari, di una cessione della sua azienda agli americani di Aol, vogliosi di scendere in campo in forze sul continente europeo, o addirittura a Microsoft.
Soru potrebbe ritirarsi con un buon gruzzoletto prima della bufera e mettersi a fare qualcosa di nuovo. Invece smentisce. E' attaccato alla sua azienda quanto alla sua Sardegna, ma c'è da chiedersi quale impatto tremendo sarebbe su una Borsa in calo continuo e su un paese in crisi come è adesso l'Italia.
Probabilmente non c'è scelta per salvare Tiscali e un po' anche l'Italia: Telecom Italia deve garantire l'interconnessione e non ci sarebbe da stupirsi che nei prossimi giorni ad Arcore fossero invitati per una cena con il Premier Tronchetti Provera e Soru. Una cena prima è meglio di un disastro dopo.
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