L'innovazione crea posti di lavoro: è iniziata l'era dell'App Economy.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-02-2012]
C'erano una volta la New Economy e la Net Economy, ma ormai questi termini sono passati di moda: ora è il momento della App Economy.
La definizione viene da un'analisi condotta da TechNet, secondo la quale il pullulare di applicazioni che ha seguito il lancio dell'iPhone - e dei dispositivi che a esso si sono ispirati - ha contribuito in questi anni (dal 2007) a creare negli USA 466.000 posti di lavoro.
La dizione App Economy definisce bene ciò di cui stiamo parlando: si tratta di quel mondo di (relativamente) piccoli software sviluppati per gli smartphone ma anche per realtà come Facebook.
Tra i creatori di questi programmi ci sono dunque colossi come Google, Apple o Amazon, ma anche realtà un tempo sconociute o addirittura inesistenti come come Zynga, la società che ha creato Farmville e soci.
Le piattaforme principali su cui si basa questa economia sono dunque Android, iOS, Windows Phone BlackBerry OS e Facebook.
Secondo la società che ha creato Farmville quattro tecnologie diventeranno comuni nel corso del prossimo anno. Quale ti pare la più probabile? | |||||||||||
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Michael Mandel, autore dello studio, tiene a precisare alcuni punti: innanzitutto occorre considerare come i quasi 500.000 posti di lavoro nati sul mercato delle app «potrebbero essere "posti di lavoro non persi" piuttosto che "posti di lavoro creati"».
Dopotutto - continua Mandel - ci troviamo di fronte a un mercato che ha più o meno quattro anni di vita e si trova in una condizione estremamente fluida, per cui sia il numero di posti di lavoro legati alle app che le zone in cui tali lavori sono più presenti (la California e New York in particolare) facilmente si modificheranno nel tempo.
«Tuttavia il principio base è valido» conclude Mandel. «L'innovazione crea posti di lavoro e, in questo caso, ne crea molti».
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