La soluzione? Free To Play: giochi gratuiti con contenuti premium a pagamento.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-08-2012]
In occasione della Gamecom di Colonia il CEO di Ubisoft, Yves Guillemot, ha rivelato alcuni dati interessanti circa la diffusione della pirateria tra i videogiocatori.
Occorre ricordare che Ubisoft è una delle società che più aggressivamente in questi anni si sono battute contro le copie illegali dei videogiochi, tanto da decidere di non rilasciare versioni per PC di alcuni dei propri prodotti perché certa che la maggioranza di quanti avessero voluto giocarci su computer avrebbe scaricato il prodotto illegalmente.
Alla Gamescom, Guillemot ha raccontato che il livello di pirateria per i giochi standard venduti in versione "inscatolata" oscilla tra il 93% e il 95%: in pratica, su 100 persone che adoperano un determinato videogioco appena cinque, o al massimo sette, l'hanno pagato.
La stessa percentuale si ritrova curiosamente in un'altra indagine: quella relativa al successo del modello Free To Play.
Si tratta di un sistema che permette di utilizzare un videogioco senza dover pagare nulla per le funzionalità base, ma che richiedono di sborsare una - generalmente contenuta - somma di denaro per accedere alle opzioni premium o aggiuntive.
Stando a quanto sostiene Guillemot, «su PC soltanto il cinque/sette per cento dei giocatori pagano per il Free To Play, ma normalmente su PC soltanto il cinque/sette per cento paga in generale, il resto è pirata»; quindi, in sostanza, per Ubisoft il modello alternativo costituito dal Free To Play potrebbe essere un vantaggio.
Ciò è particolarmente vero perché - come spiega sempre il CEO dell'azienda - questo sistema permette di raggiungere mercati in cui prima non si registrava alcun guadagno: i giocatori c'erano, ma non pagavano; con Free To Play, almeno una minuscola percentuale è invece invogliata a pagare.
Il Free To Play è dunque la nuova frontiera per gli sviluppatori di videogiochi? Può darsi, ma bisogna anche tenere presente che purtroppo Guillemot non ha portato alcuna prova concreta a sostegno dei dati citati.
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