Sony vieta ai media di pubblicare i documenti rubati dagli hacker

Gli avvocati dell'azienda intimano ai siti di informazione di starsene zitti, o saranno guai.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-12-2014]

hacked by gop sony pictures under attack

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Sony, migliaia di password in una cartella chiamata ''Password''

L'enorme furto di dati - tra cui migliaia di password - subito da Sony sta creando un imbarazzo senza precedenti per l'azienda, e non soltanto perché è diventato palese quanto sia scarsa la sicurezza informatica.

Tra i documenti elettronici sottratti ci sono infatti email di cui i dirigenti di Sony non vanno esattamente fieri e che stanno, di riflesso, gettando una cattiva luce sulla reputazione dell'azienda.

Tra queste ci sono messaggi privati scambiati tra la co-presidentessa di Sony Pictures Entertainment, Amy Pascal, e il produttore Scott Rudin, in cui i due fanno battute ai limiti del razzismo su Barack Obama («Potrei chiedergli se gli è piaciuto il film Django» «No, chiedigli di 12 anni schiavo») e esternano commenti poco lusinghieri su diversi attori.

È da email come queste che apprendiamo, per esempio, che per Amy Pascal Angelina Jolie è «una mocciosa con pochissimo talento», che Leonardo di Caprio è «cattivo e meschino», che la produttrice Megan Ellison è una «bipolare lunatica di 28 anni» e che Sony preferirebbe non avere a che fare con Will Smith e la sua abitudine di assegnare parti ai figli nei film che interpreta.

Diventa a questo punto facile capire come mai l'azienda abbia deciso di cercare di contenere i danni sguinzagliando il proprio team di avvocati, oltre che imponendo a Pascal e Rudin di presentare pubbliche scuse.

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Questi hanno iniziato a inviare a diverse testate lettere che diffidano dal pubblicare il materiale rubato, affermando che in caso contrario «Sony Pictures non avrà altra scelta se non ritenervi responsabili per qualsiasi danno o perdita», come si può leggere per esempio nella lettera inviata a The Verge.

La lettera, inviata dall'avvocato David Boies, afferma a chiare lettere che «Sony Pictures non permette il possesso, l'esame, la copia, la diffusione, la pubblicazione, l'upload, il download né qualsiasi uso delle Informazioni Rubate, e richiede la vostra cooperazione nella distruzione delle Informazioni Rubate».

È davvero difficile, tuttavia, che ciò fermi la diffusione del materiale: se non saranno i siti "ufficiali" di informazione a diffonderlo, troverà comunque la via per apparire in rete.

Gli hacker, che si fanno chiamare Guardians Of Peace (GOP), hanno già promesso una nuova informata di rivelazioni, da considerare come «un regalo di Natale che a Sony non piacerà».

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Attacco hacker a Sony, Kaspersky teme terrorismo

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Commenti all'articolo (4)

Questo è da un po di tempo che lo credo anch'io e credo anche che, sovente, sia anche inversamente proporzionale al potere o allo stipendio dei relativi manager, non sono ancora riuscito a capire però quale delle due sia causa dell'atra. :roll: Leggi tutto
20-12-2014 18:59

{Dariodat}
E' dal '93 che nel mio piccolo (sono amministratore di rete) boicotto sony, un'azienda che dal basso della propria mancanza di etica si permette di fare la voce grossa e addirittura di minacciare il prossimo. Dopo il rootkit sui CD, molti altri amministratori hanno aderito. Certo sony ha dei dirigenti che sono... Leggi tutto
16-12-2014 18:32

Dopo il caso del rootkit nel 2005, per me Sony è un marchio da evitare. Se fossero veri anche solo metà dei documenti di cui si parla adesso, sono contento della scelta fatta a suo tempo. :evil: Ciao
16-12-2014 17:14

A me non stupiscono i commenti contro attori e produttori delle mail incriminate... anzi ci sta benissimo che i produttori abbiano antipatia e simpatie varie... crea imbarazzo ma il vero scandalo oltre il furto di password in chiaro e la generale insicurezza informatica di sony.... come fa una tale azienda ad essere un colabrodo del... Leggi tutto
16-12-2014 12:45

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