Il conduttore televisivo Paolo Bonolis è stato censurato sul Web dalla Rai perché troppo antiberlusconiano.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-10-2003]
Paolo Bonolis è un simpatico, innocuo quarantenne con un fondoschiena grande come il Pirellone di Milano: alla sua età è già miliardario, nemmeno lui sa perché... ma tutti sostengono che è un grande professionista.
Lo sostengono in una grande casa italiana del caffè che a Bonolis ha affidato la sua immagine da alcuni anni; lo hanno sostenuto in Mediaset dove gli devono, riconoscenti, il sorpasso sugli ascolti del sabato sera che ha ottenuto con la sua inverosimile trasmissione Darwin. Il successo è stato tale che la Rai lo ha strappato a suon di milardi alla concorrente per affidargli la sua corazzata, anzi la sua portaerei, la trasmissione che riempie le domeniche degli italiani: Domenica in.
Ora tutto si può dire di Bonolis tranne che sia politicizzato: Bonolis è l'antipolitica in persona, l'assoluta neutralità e apoliticità, il "fidanzato" e il genero ideale di belle di destra e di suocere di sinistra. Invece no, Bonolis è stato accusato di essere più politicizzato di Santoro, di Luttazzi, di Biagi e perfino di Socci: da lunedì mattina la Rai ha oscurato nel sito di Domenica in la pagina del sondaggio on line, appena lanciato da Bonolis, dal titolo "Basta", dove al primo posto delle cose cui gli italiani dicono basta figurava "Berlusconi e i politici che dicono e non fanno". Sul sito della Rai è irragiungibile anche la pagina con il resoconto della conferenza stampa di presentazione della nuova Domenica in.
Ai tempi della dominazione austriaca del Lombardo-Veneto i patrioti scrivevano "Viva Verdi" sui muri per esprimere i propri sentimenti italiani cammuffandoli con l'amore per l'opera lirica; noi che non abbiamo dei geni a disposizione, ci limitiamo a gridare "Viva Bonolis".
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