L'anno prossimo, il download illegale sarà considerato furto. Ancora regali ai signori del copyright.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-03-2006]
Dal primo gennaio 2007, in Germania lo scaricatore di files sotto diritto d'autore sarà assimilato al ladro. Verrà introdotto nel diritto tedesco il reato di furto digitale, una novità assoluta nel panorama europeo. La nuova legge tedesca antipirateria riesce a prendere il peggio dalla nostra legge Urbani e dall'analoga riforma francese sul copyright, che pure qualcosa di buono aveva da dire.
Due anni a chi scarica per uso personale, fino a cinque per chi lo utilizza per fini commerciali. Queste le pene della nuova inquisizione tedesca. "Non dobbiamo distinguere tra chi ruba un pacchetto di chewing gum e chi scarica files illegali", sono le parole di Gunther Krings, deputato del partito cristiano-democratico capeggiato dalla cancelliera Angela Merkel.
Le giustificazioni del governo sono scandalose: 439 milioni di cd pirata e a una riduzione degli introiti delle major pari al 45% negli ultimi otto anni, sarebbero alla base della repressiva normativa. Avete capito bene: per contrastare la criminalità organizzata, responsabile della diffusione dei Cd pirata, hanno deciso di arrestare i ragazzini che scaricano le canzoncine da Internet.
La legge è purtroppo il sintomo di una vergognosa sudditanza nei confronti dei gruppi di pressione che noi ben conosciamo, come la MPAA e la RIAA, i cui rappresentanti oggi gongolano soddisfatti. Il vero loro scopo è spaventare l'utente pagante per costringerlo, tramite la DRM, a non avvalersi dei propri diritti, come il prestito o la copia a uso personale.
Siamo contrari all'utilizzo del peer-to-peer per scaricare contenuti protetti, perché è offensivo utilizzare sofisticati strumenti di libertà digitale per avvalorare le dementi politiche commerciali delle major. Ma la sproporzione tra il reato ipotizzato e le pene previste crea indignazione e scandalo, soprattutto in relazione al tipo di interesse che in questo caso viene tutelato: non quello degli autori, ma quello delle potenti multinazionali del copyright.
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Magic Alex