Scende in piazza la protesta contro la norma cosidetta ''ammazzablog'' introdotta nel disegno di legge sulla diffamazione a mezzo stampa.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-10-2012]
Il Parlamento, nell'intento nobile di eliminare il carcere per i giornalisti che dovessero essere considerati colpevoli di diffamazione, sta introducendo sanzioni economiche molto pesanti, che rischiano di uccidere economicamente le testate e i giornalisti, e obblighi di rettifica complicati e anche quando non fosse dimostrata la denigrazione o l'offesa.
Tra le norme sbagliate, in discussione all'interno del disegno di legge sulla diffamazione, torna la cosidetta norma ammazzablog così definita dall'avvocato ed esperto di diritto Guido Scorza: "Tutte le “testate giornalistiche diffuse per via telematica” – definizione tanto ambigua da abbracciare l’intero universo dell’informazione online o nessuno dei prodotti editoriali telematici – saranno obbligate a procedere alla pubblicazione delle rettifiche ricevute da chi assuma di essere stato ingiustamente offeso o che i fatti narrati sul suo conto non siano veritieri. In caso di mancata pubblicazione della rettifica entro quarantotto ore, si incapperà in una sanzione pecuniaria elevata fino a 25 mila euro ma, prima di allora, si correrà il rischio di essere ripetutamente trascinati in Tribunale ingolfando la giustizia e facendo lievitare i costi per difendere il proprio diritto a fare libera informazione".
Contro questa norma che un vasto movimento di opinione era riuscito a bloccare qualche tempo fa, oggi c'è stato un presidio di protesta a Roma in piazza del Pantheon.
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