Il balzello si applica solo alle spedizioni che provengono dall'esterno dell'Unione Europea.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-12-2025]

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Tassa da 2 euro sui pacchi fino a 150 euro: la Manovra 2026 coinvolge milioni di spedizioni
Non è solo il contributo di 2 euro ideato dal Governo italiano a interessare i portafogli di chi fa acquisti online: il Consiglio Ecofin ha infatti approvato l'introduzione di un dazio fisso temporaneo di 3 euro su ogni pacco di valore inferiore a 150 euro proveniente da Paesi extra-UE. La misura entrerà in vigore il 1 luglio 2026 e resterà operativa fino all'adozione di un nuovo sistema doganale definitivo, prevista per il 2028.
La tassa si applicherà per pacco e non per singolo articolo, colpendo quindi tutte le spedizioni di piccolo valore provenienti da piattaforme di e-commerce extraeuropee. L'obiettivo dichiarato è riequilibrare la concorrenza con i venditori europei e contrastare le distorsioni fiscali che hanno favorito la crescita di operatori come Shein e Temu.
Secondo i dati della Commissione europea, nel 2024 sono entrati nel mercato europeo circa 4,6 miliardi di prodotti di valore inferiore ai 150 euro, equivalenti a circa 12 milioni di pacchi al giorno. Il volume è raddoppiato in due anni: 2,3 miliardi nel 2023 e 1,4 miliardi nel 2022. La maggior parte di queste spedizioni proviene dalla Cina, con percentuali superiori al 90%.
La misura è stata concepita come transitoria. Dal 2028, infatti, sarà abolita la soglia di franchigia doganale per tutte le importazioni di piccolo valore. Ciò significa che anche pacchi di pochi euro saranno soggetti a dazi o tariffe doganali, secondo un sistema che sarà definito dal nuovo Data Hub europeo per la gestione delle cosiddette micro-spedizioni.
Il dazio di 3 euro è stato approvato dai ministri delle Finanze dei 27 Paesi membri e rappresenta un compromesso in attesa della riforma più ampia. Secondo le stime riportate dall'ANSA, se ciascuno dei pacchi di piccolo valore entrati nel 2024 fosse stato soggetto al dazio, l'Unione Europea avrebbe incassato oltre 10 miliardi di euro, di cui circa il 75% destinato al bilancio comunitario.
Evidentemente, la misura è stata ideata per colpire soprattutto piattaforme di e-commerce asiatiche come Shein, Temu e AliExpress, che hanno basato la loro crescita su spedizioni frammentate e a basso costo. L'UE intende così ridurre l'impatto di queste pratiche sul mercato interno e favorire condizioni più eque per i rivenditori europei. Il dazio infatti non si applicherà ai pacchi provenienti da Paesi UE, ma solo a quelli extraeuropei. Alcuni osservatori hanno però segnalato che le aziende potrebbero aggirare la misura aprendo magazzini in Europa e spedendo la merce all'ingrosso, riducendo così l'impatto del dazio sui singoli pacchi.
La decisione dell'Ecofin è stata accolta con prudenza dai governi nazionali. Alcuni ministri hanno sottolineato la necessità di un sistema più strutturato e definitivo, capace di gestire l'enorme volume di micro-spedizioni che ogni giorno entra nel mercato europeo. In ogni caso, la tassa di 3 euro sui pacchi piccoli rappresenta un primo passo verso una riforma doganale più ampia, destinata a cambiare radicalmente il panorama dell'e-commerce in Europa. Nei prossimi anni sarà fondamentale monitorare l'impatto della misura su consumatori, rivenditori e piattaforme internazionali.
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