I gestori di Tlc italiani si apprestano a uno scontro sindacale molto duro per introdurre maggiori flessibilità nel contratto delle Tlc; ma intanto chi ne fa le spese sono gli utenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-05-2005]
Il 26 aprile sono scesi in scioero i lavoratori dei Call Center 187 e 191 di Telecom Italia aderenti a Cgil-Cisl-Uil mentre il 29 aprile uno sciopero nazionale dei lavoratori Telecom Italia, organizzato dai sindacati autonomi Consal, Snater ed Flmu, ha avuto una partecipazione discreta rispetto a un settore dove i sindacati non confederali sono vivaci ma non molto diffusi.
Nelle aziende del Gruppo Cos, l'azienda di Alberto Tripi che ha acquistato Finsiel e che è leader nel settore dei call center in Italia, lavorando per Telecom-Tim, Wind, Enel, Sky, si susseguono agitazioni per acquisire diritti minimi sindacali e contrattuali; intanto i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil hanno chiesto di incontrare i vertic dell'Enel e i nuovi azionisti di Wind per avere garanzie rispetto all'occupazione nel terzo gestore italiano della telefonia mobile e secondo per la fissa.
Intanto va avanti con estrema lentezza il negoziato tra Sindacati e Asstel, la nuova organizzazione confindustriale che raggruppa tutti i gestori telefonici, da Cos a Telecom Italia fino a Vodafone e 3. Sembra che, comunque, i termini del confronto tra gestori telefonici e organizzazioni sindacali siano chiari: se si vorrà parlare delle quantità salariali richieste, circa 100 euro di aumento (le organizzazioni sindacali autonome chiedono il doppio), perfino più basse di quelle chieste dai metalmeccanici, i sindacati dovranno mollare molto in termini di flessibilità interna ed esterna alle aziende di Tlc. Flessibilità interna come possibilità di utilizzare maggiormente contratti a termine ma anche straordinari e mobilità (anche esterna) come possibilità di esternalizzare e delocalizzare senza tanti problemi attività, servizi e lavoratori.
Intanto, chi ne fa le spese sono gli utenti: già oggi gli operatori dei servizi clienti Telecom Italia non si limitano agli scioperi "ufficiali" ma, in pratica, attuano forme di protesta e boicottaggio "striscianti". Quando il cliente chiama spesso gli dicono che loro rispondono da molto lontano e non possono farci niente. C'è molta confusione sotto il cielo delle Tlc: evidentemente la flessibilità da sola non può essere il toccasana per tutte le cose che non vanno.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|