L'ex monopolista non vuole più la separazione funzionale della Rete; ma è solo un modo per ottenere mani libere sul fronte commerciale.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-10-2007]
Telecom Italia sembra aver cambiato idea sulla possibilità che l'Authority imponga la separazione funzionale della Rete. Mentre nei giorni più terribili della bufera giudiziaria, che coinvolgeva Tronchetti Provera costringendolo a uscire, sia il precedente presidente Rossi che l'attuale Pistorio avevano manifestato la massima disponibilità a concordare con l'Authority tempi e modi per separare la gestione della Rete dalle attività di mercato, al fine di garantire pienamente neutralità e pari opportunità di accesso a tutti i concorrenti.
In realtà si trattava di un atteggiamento opportunistico e tattico. Si volevano scongiurare ipotesi di scorporo della Rete che puntassero all'obbligo di costituire addirittura una società separata da Telecom, perfino con capitali pubblici.
Una volta fugato il rischio di scorporo, Pistorio e Ruggiero si oppongono ora anche solo alla soluzione "Open Reach", così chiamata dall'analoga compiuta da BT in Inghilterra. Per Pistorio e Ruggiero bastano gli attuali accorgimenti di natura contabile e organizzativa senza bisogno di creare una divisione Telecom a parte.
La rigidità del vertice Telecom Italia si spiega come un modo per alzare il prezzo: se deve separare anche solo organizzativamente la Rete, in cambio Telecom Italia vuole mano libera, senza più impicci dell'Authority per alzare il canone e ridurre le tariffe in modo da reagire meglio alla concorrenza; e poi nuovi provvedimenti per favorire la mobilità in uscita del personale e fondi pubblici che sostengano il rinnovamento della Rete.
Senza un impegno dell'attuale governo per compensazioni in fatto di regole meno rigide e fondi, la questione della separazione della Rete Telecom rischia di diventare l'ennesima telenovela politico-giudiziaria italiana.
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