Il nuovo sistema operativo di Apple riesce nell'intento di migliorare il già ottimo Tiger, sia sul piano della versatilità, grazie alle nuove visualizzazioni grafiche, sia sul piano delle potenzialità.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-12-2007]
Quando viene presentato sul mercato un nuovo sistema operativo, due sono i dubbi che solitamente ricorrono: quante risorse occuperà, e quindi se una macchina un po' datata riuscirà a supportarlo, e se le applicazioni di terze parti che sono in utilizzo saranno compatibili.
Nel procedere all'installazione di Leopard non sono mancate perplessità in tal senso, alla luce del fatto che molti hanno lamentato problemi in relazione a macchine, anche non eccessivamente datate, come il sistema G4, ad esempio montato su molti iBook. Per quanto concerne la questione delle incompatibilità, invece, i software più importanti risultano pienamente supportati.
Tre sono le scelte possibili, La prima è Aggiorna, che consente di conservare tutti i dati, le impostazioni dell'utente e del sistema oltre alle applicazioni. Tuttavia, ciò può creare conflitti con eventuali applicazioni di terze parti, in quanto solo le applicazioni native di OS X verranno aggiornate alla nuova versione di Leopard. Lo spazio richiesto sull'hard disk è di 5,6 Gbyte.
Con la seconda opzione, Inizializza e installa, si formatta il proprio computer e si perdono dati e impostazioni: in pratica, avrete un Mac come se fosse appena stato tolto dall'imballaggio.
La terza opzione, Archivia e installa, è quella maggiormente consigliata per migrare verso Leopard in tutta sicurezza. Infatti, questo metodo vi permette di installare il nuovo sistema operativo e contemporaneamente mantenere (immagazzinate in un'apposita cartella) le vostre impostazioni e tutte le applicazioni.
Un unico appunto: è necessario avere a disposizione maggiore spazio per salvare questi dati, che potranno poi essere cancellati a installazione avvenuta, dopo aver verificato che tutto funzioni al meglio. Servono infatti 11,4 Gbyte liberi sull'hard disk.
Il prossimo passo consiste in una finestra di riepilogo dalla quale, selezionando il tasto Personalizza, si accede alla possibilità di deselezionare alcuni pacchetti dall'installazione, come per esempio le lingue extra, che se non usate fanno risparmiare qualche centinaio di Mbyte di installazione.
Inizia poi la procedura di Controllo consistenza Dvd (che può essere bypassata ma è meglio eseguire per garantire una migliore riuscita). Dopo circa 30 minuti finisce la fase preliminare e ha inizio l'installazione vera e propria.
Il timer segna circa 1 ora e mezzo prevista, ma ben presto il tempo si riduce. Nemmeno un'ora di attesa, priva di inconvenienti, e appare la conferma che l'installazione è pienamente riuscita.
E' quindi necessario riavviare il sistema. Alcuni secondi di schermo blu e subito appare il login per inserire la password, sul fondale il nuovo sfondo Aurora, caratteristico di Leopard
Si apre il desktop, e si può notare che niente risulta cambiato rispetto a Tiger. Tutte le icone, i programmi, le impostazioni che avevate prima sono infatti state fedelmente trasposte.
Numerosi, invece, sono i miglioramenti apportati. C'è un nuovo dock, adesso a tre dimensioni, dove le icone dei programmi e le cartelle sembrano comodamente appoggiati. Bello l'effetto traslucido, che disegna tenui riflessi al passaggio di finestre o documenti. Una luce - forse un po' troppo tenue - accesa al di sotto dei programmi segnala quali siano in esecuzione.
Sono stati disegnati nuovi menu del dock. Adesso le cartelle si aprono a griglia o a ventaglio.
Anche la barra dei menu è stata modificata: adesso è trasparente e cambia colore a seconda dello sfondo del desktop. Queste le modifiche estetiche che balzano all'occhio ad un primo approccio. Ma nella sostanza vi è ben di più.
Parte 1 di 3 - PROSEGUI
1 - Prime impressioni e installazione
2 - Finder, Space e Time Machine
3 - Bootcamp e Spotlight
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