Microsoft e le pulizie di primavera

Basta con i nuovi sviluppi, è tempo di fare piazza pulita di tutti quei problemi che lasciano gli utilizzatori di Windows alla mercè del virus primo venuto. Microsoft promette di fermarsi a riflettere, e a correggere.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-02-2002]

Sarà proprio vero? Della notizia non esiste cenno là dove ci si aspetterebbe l'annuncio ufficiale, cioè sul sito Microsoft, ma la fonte, Government Computer News, è autorevole.

In una conferenza sulla riservatezza e sicurezza dei dati, Richard Purcell, responsabile del dipartimento Microsoft che si occupa di privacy, avrebbe dichiarato che l'azienda di Redmond fermerà ogni attività di sviluppo per il prossimo mese, allo scopo di dedicare tutte le proprie risorse all'individuazione ed eliminazione dei bachi che, negli ultimi tempi, tanti e tali problemi hanno causato al numeroso popolo di Windows.

Da qualche tempo, Microsoft è esposta ad un fuoco incrociato di critiche: persino il F.B.I. ha espresso dure riserve sulla rispondenza dei suoi prodotti alle normali esigenze di sicurezza. E, voce assai accreditata nel mondo IT, Gartner Group ha recentemente dichiarato che intere componenti di Windows dovrebbero essere riscritte da zero, consigliando l'uso di prodotti alternativi in attesa che gli uomini di Bill Gates completino il lavoro. Microsoft non poteva continuare a fare orecchio da mercante: una reazione era indispensabile e non poteva consistere, ovviamente, nel negare gli addebiti.

Ecco allora una sorprendente ammissione di colpa, tanto clamorosa da far sospettare che possa trattarsi, nella sostanza, di una mera operazione di facciata. Non va dimenticato che il ciclo di regressione (test - correzione - test) può risultare molto dispendioso in termini di tempo, data l'elevata probabilità di introdurre nuovi errori proprio con le correzioni e la possibilità, non sempre remota, che l'eliminazione di un baco ne renda palesi altri, fino a quel momento "schermati" dal primo. Tuttavia, Microsoft è ben altro che una piccola azienda: l'insieme di suoi programmatori e membri dei test teams, dedicati per un mese intero a cercare e correggere errori, potrebbe svolgere una mole di lavoro non indifferente.

Se i risultati raggiunti si rivelassero buoni, Microsoft potrebbe anche permettersi di lanciare una pubblica sfida, garantendo un premio a chi riuscisse, rispettando determinate regole, a "bucare" il nuovo Windows riveduto e corretto. Un rischio calcolato che, in caso di successo, potrebbe restituire al marchio quella parte di credibilità che ora appare compromessa.

Pulizie di primavera a Redmond, dunque, e a spron battuto. Secondo Gartner Group, il lavoro di riscrittura richiederebbe qualcosa come tre anni; Microsoft, implicitamente, dichiara che un solo mese sarà sufficiente. Come i famosi 640 KB di RAM?

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Commenti all'articolo (1)

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21-5-2003 00:12

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